Prima la luce di una salvezza aritmetica, grazie all’ennesima debacle stagionale di Scafati (sconfitta in casa da Treviso: ora Varese è, a due giornate dal termine, irraggiungibile anche dai campani e non solo da Pistoia).
Poi il buio di un’altra, pesantissima, imbarcata stagionale, al cospetto - va ovviamente ammesso - di una Virtus Bologna ingiocabile (alla quinta vittoria consecutiva dopo aver “lasciato” l’Eurolega…), ma ugualmente non gradevole da ammirare.
In Fiera finisce 104-67: 37 punti di scarto. È la settima sconfitta con più punti di scarto contro nella storia della Pallacanestro Varese, “firmata” peraltro in una stagione in cui tanti altri record negativi sono stati scritti.
Eppure non era iniziata così male, anzi: in uno dei migliori quarti difensivi dell’anno, la squadra di Kastritis aveva fermato i felsinei a quota 13 punti nel primo quarto, segnandone 17 e mettendo davvero in mostra attitudine e concentrazione.
Pia illusione: Belinelli e soci ne hanno poi segnati 32, 35 e 24 nei successivi tre quarti, mettendo in ghiaccio il match tra la fine del primo tempo e l’inizio del secondo, con - questa sì - una grande retroguardia e una gragnuola di triple (53,8% da 3 finale).
Undici giocatori in campo e undici giocatori a punti per Ivanovic (Clyburn, Shenghelia e Morgan i più prolifici con 14 punti), il solito Hands a quota 20 per una Varese sotto anche di oltre 40 punti in un lungo, inutile, finale.
Commenti