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Politica | 26 aprile 2025, 07:21

Sanremo: progetto di restyling del Porto Vecchio, montano le proteste e altri potrebbero chiedere udienza al Comune

Convocata la Conferenza dei Servizi ma in tanti stanno puntando i piedi

Sanremo: progetto di restyling del Porto Vecchio, montano le proteste e altri potrebbero chiedere udienza al Comune

Cosa succede al progetto di restyling del porto vecchio di Sanremo? L’unica certezza, almeno per ora, riguarda la convocazione della Conferenza dei Servizi asincrona per le associazioni e gli enti sovraordinati, che deve svolgersi entro 45 giorni.

Ma, dopo la presentazione del progetto, l’ok di Canottieri e Yacht Club e la levata di scudi delle associazioni dilettantistiche di pesca, sembra che qualcosa potrebbe nuovamente rallentare, se non stoppare di nuovo un iter che di fatto è già in ritardo rispetto alla tabella di marcia iniziale. Una tabella che, non dimentichiamo, è stata rallentata dai corsi e ricorsi, che sono stati sbloccati dopo l’acquisizione della ‘Porto di Sanremo Srl’ da parte del gruppo Reuben e dopo la partecipazione della stessa, quale unica azienda al bando proposto dal Comune.

Tra i tanti ‘attori’ che gravitano attorno al porto vecchio e che hanno voce in capitolo sul progetto del futuro approdo storico matuziano, in molti si chiedono perché è stato deciso di modificare il progetto che, di fatto, aveva trovato l’ok di tutti. Associazioni sportive, pescatori, gestori dei baretti e anche i diversi esponenti del commercio sanremese, avevano ‘battezzato’ favorevolmente il progetto dell’architetto Calvi.

Poi il progetto è andato a bando e, con l’unica società interessata (la Porto di Sanremo nel frattempo acquisita dal gruppo Reuben proprietario anche di Portosole), ne è stato redatto uno nuovo da uno studio milanese e, purtroppo, ad oggi le problematiche sono sul tavolo. Sono arrivate le modifiche gradite da Yacht Club e Canottieri ma stanno arrivando le rimostranze delle associazioni di pesca sportiva dilettantistica ma anche altri esponenti sono in forte disaccordo con molte delle scelte cambiate nel secondo progetto.

E, tra le tante cose che stridono ai soggetti interessati, ci sono sicuramente le modifiche che non vedranno più gli yacht affacciare direttamente sull’accesso al centro della città, senza dimenticare il fatto che è stato presentato solo il progetto delle opere a mare e non di quelle a terra. Due elaborati che dovrebbero andare avanti di pari passo. In più il nuovo progetto (ma di fatto è un problema esclusivo del privato) costa 100 milioni in luogo dei 70 del precedente.

Come dicevamo, nonostante le rimostranze degli ultimi giorni delle associazioni dilettantistiche, è stata convocata la Conferenza dei Servizi asincrona per le stesse associazioni e per gli enti sovra ordinati, che dovrà svolgersi entro 45 giorni. E anche su questo c’è chi esprime le proprie lamentele, tenendo conto che il progetto dell’architetto Calvi aveva già svolto la Conferenza preliminare.

Forse servirebbe una concertazione maggiore e le richieste delle associazioni di pesca lo confermano. Ma attenzione, perché ora potrebbero arrivare quelle dei gestori dei baretti e di chi ha i banchi del mercato del pesce. “Alla domanda su come si vuole affrontare le richieste – ci hanno detto i pescatori dilettanti - abbiamo ottenuto una risposta scarna, non una presa di posizione dell’Amministrazione. Ora rimaniamo in attesa di un eventuale nuovo incontro ma, sicuramente, la questione è spinosa”.

E, a proposito dei ‘Baretti’ emerge l’indiscrezione che i gestori volevano essere presenti alla riunione organizzata con i capigruppo per i pescatori dilettanti. Vista la delicatezza degli argomenti e per non andare troppo ‘lunghi’, è stato chiesto un rinvio ma la riunione potrebbe essere richiesta a brevissimo. Ma, l’ultima riunione potrebbe aver aperto un ‘vaso di Pandora’? Ci saranno altri enti o associazioni che torneranno alla carica a palazzo Bellevue? Il progetto di restyling che, con l’Amministrazione precedente sembrava poter vedere il primo colpo di piccone entro il 2025, rischia di subire un nuovo slittamento.

Carlo Alessi

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