L'Albenga resta ancora al centro, dopo il consiglio comunale di martedì scorso, del dibattito sportivo e politico di questo fine settimana,
Riguardo gli ultimi sviluppi è voluto intervenire anche Alberto Bonvicini, in passato dirigente di diversi club di rilievo tra cui Vado, Savona, Sestri Levante e Borgorosso Arenzano, oltre che osservatore dell'Entella.
Il nastro va a riavvolgersi tra la tarda primavera e l'estate scorsa, quando una nuova cordata sembrava pronta a poter per rilevare il club.
"Ho seguito il consiglio comunale - spiega Bonvicini - e ho ascoltato le parole del consigliere Feroleto in merito alla possibilità che una cordata, a stagione in corso, potesse salvare il club. Devo però sottolineare che un'opportunità vi era stata anche prima del via del campionato, con il dottor Paolo Rossi, noto chirurgo estetico, a capo di un gruppo di imprenditori interessati subentrare alla presidenza Cosenza, prima dell'ufficializzazione dell'arrivo della coppia Candela - Bisazza.
In quel momento attraverso l'opera di Claudio Ricciardi, volto noto all'interno del mondo Albenga, avevamo richiesto di poter interloquire con il sindaco e l'amministrazione, ma purtroppo non ci è stato dato ascolto. Riccardo Tomatis ha ribadito in più occasioni come il club sia un ente privato e la politica non possa intervenire in maniera diretta, ma reputo che almeno un'opera di "soft power" potesse essere esercitata. Incontrare chi gestiva in quel momento l'Albenga in un contesto istituzionale avrebbe potuto agevolare il buon esito dell'operazione. Venuto meno questo presupposto non vi erano più le ragioni per proporre un contatto diretto con la vecchia dirigenza.
Mi dispiace - chiosa Bonvicini - perchè pur con spese di gestione limitate la categoria si sarebbe potuta mantenere, preservando inoltre il settore giovanile e valorizzando i giocatori del territorio".
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