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Politica | 19 aprile 2025, 19:02

INTERVISTA / La nuova presidente del Consiglio comunale albese Elena Di Liddo: "La politica è ancora un servizio, Alba è in buone mani”

L’ex vicesindaca e assessora alle Politiche Sociali raccoglie il testimone di Maurizio Marello. “Conosco questo ruolo, il mio impegno sarà per l’equilibrio e la pluralità”

INTERVISTA / La nuova presidente del Consiglio comunale albese Elena Di Liddo: "La politica è ancora un servizio, Alba è in buone mani”

Elena Di Liddo ha una voce sicura, gentile e abituata al confronto. Dopo 16 anni in Consiglio comunale, tra esperienze in maggioranza, in minoranza e in giunta, è ora la nuova presidente del Consiglio comunale di Alba, ruolo che conosce bene anche per averlo ricoperto da vicepresidente durante il mandato del sindaco Carlo Bo. Un incarico che raccoglie l’eredità lasciata da Maurizio Marello, di cui Di Liddo è stata a lungo collaboratrice politica e allieva.

Come vive questo nuovo incarico?
“Sono contenta di questo nuovo ruolo che andrò a ricoprire. È un ruolo che conosco già perché sono in amministrazione da sedici anni e, come dicevo anche nel mio intervento in aula, ho avuto la possibilità di partecipare ai Consigli comunali da tutti i punti di osservazione: come consigliera di maggioranza, come membro della minoranza e come assessora. Conosco i meccanismi del Consiglio, conosco il ruolo del presidente e so quanto sia importante, delicato. È un incarico che richiede equilibrio, ascolto, capacità di mediazione. Intendo porre al centro del mio lavoro il dialogo con tutte le forze politiche, in particolare con le minoranze, per garantire che ogni voce venga ascoltata e che la pluralità dei pensieri sia rispettata e valorizzata. Questo, per me, è il cuore della democrazia rappresentativa”.

Conosce bene anche il suo predecessore, Maurizio Marello. Che significato ha per lei raccogliere questo testimone?
“Il mio predecessore è la persona a cui devo tutto politicamente. È qualcosa che affermo da sedici anni, perché se la mia formazione culturale e il mio orientamento al centrosinistra li devo alla mia famiglia, l’opportunità e l’esperienza politica le devo a lui. Quando qualcuno della minoranza ha detto che si stava chiudendo l’epoca Marello, mi è venuto da pensare che non è affatto così. Il sindaco Gatto è stato consigliere e assessore proprio durante il suo mandato, io stessa ho lavorato al suo fianco, così come molti altri in questa maggioranza. Le sue dimissioni sono state un dispiacere per tutti noi, ma anche un gesto coerente. Il suo è un modello politico a cui guardiamo ancora, e che continuiamo a portare avanti insieme. Io sono onorata di raccogliere anche simbolicamente la sua eredità alla presidenza del Consiglio.”

Dopo tanti anni, sente ancora la passione per l’impegno pubblico?
“Assolutamente sì. La mia elezione nel 2009 è arrivata quasi per caso: ero stata inserita nelle liste perché mancavano donne e giovani, avevo ventinove anni. È stato mio padre a propormi di candidarmi. Ma da allora non ho mai perso quello spirito di servizio che mi ha spinto a iniziare. Fare qualcosa per la propria comunità è ciò che anima ogni persona che siede oggi in Consiglio comunale ad Alba. Quando sento dire che la politica è una cosa sporca, corrotta, fatta solo di interessi, io sento il bisogno di rispondere. Certo, i costi della politica esistono, ma quelli veri stanno altrove. Qui, nei comuni, la politica è fatta ancora da persone perbene, che dedicano tempo, energie e passione ben oltre il compenso, spesso simbolico. E questo vale anche per molti consiglieri di opposizione, che conosco uno a uno e che rispetto profondamente.”

Lei ha detto che Alba è un modello. In che senso?
“Alba ha avuto la fortuna, da decenni, di essere governata da buone amministrazioni, a prescindere dal colore politico. Lo posso dire per i miei sedici anni di esperienza, ma vale anche per chi mi ha preceduta: penso a sindaci come Rossetto, De Maria, Zanoletti. È un patrimonio da custodire con cura, e che dimostra che la buona politica esiste. È quella che parte dai territori, dai comuni, da chi si impegna per il bene della propria città. Questo, davvero, non ha colore politico. Alba è in buone mani anche per questo. E io sono orgogliosa di contribuire a questo percorso, in una posizione che richiede responsabilità e visione, ma anche rispetto e fiducia nei confronti di tutte le componenti dell’aula.”

Daniele Vaira

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