Il Nazionale

Cronaca | 18 aprile 2025, 18:38

Maltempo, finita l'emergenza i geologi piemontesi lanciano l'allarme: "Servono opere di riassetto idrogeologico per evitare nuove catastrofi"

Il presidente Ugo De la Pierre: “La nostra Regione è all'avanguardia, ma non facciamoci distrarre: occorre finanziare interventi soprattutto per la messa in sicurezza dei Comuni di piccola e media grandezza"

Maltempo, finita l'emergenza i geologi piemontesi lanciano l'allarme: "Servono opere di riassetto idrogeologico per evitare nuove catastrofi"

Nella mattinata odierna, dopo due giorni di piogge e allerta, è finita l'emergenza maltempo. La Prefettura di Torino ha coordinato uno specifico incontro, anche per mezzo di collegamento videoconferenza, tra il Centro Coordinamento Soccorsi e il Centro Operativo Misto presso il Comune di Cavagnolo.

L'incontro con i sindaci del Chivassese

I Sindaci del Chivassese coinvolti (Chivasso, Lauriano, Brozolo, Brusasco, Casalborgone, Castagneto Po, Cavagnolo, Monteu da Po, San Sebastiano Po, Verrua Savoia) hanno rappresentato le rispettive esigenze di supporto, riguardanti principalmente la necessità di garantire i collegamenti con le zone isolate per frane e smottamenti e la liberazione delle strade e delle case tuttora invase dall’acqua e dal fango. È stata a tal proposito assicurata la disponibilità della Città Metropolitana di Torino e della Regione Piemonte, sia nella componente di servizio di protezione civile sia nella componente tecnica, a fornire il necessario supporto e consentire ripristino della viabilità in condizioni di sicurezza.

La Prefettura ha altresì assicurato la presenza degli organi statali interessati, con particolare riferimento ai servizi antisciacallaggio garantiti in provincia dall’Arma dei Carabinieri ai servizi di soccorso pubblico dei Vigili del Fuoco. In tale contesto, i Vigili del Fuoco hanno costituito un Posto di Comando Avanzato a Monteu da Po da dove monitorano l’intera zona, anche con l’ausilio di droni, e gestiscono in questo momento prevalentemente interventi di svuotamento delle abitazioni dall’acqua, di contributo per la liberazione delle strade dei contesti urbani dal fango e dai detriti e di supporto alla popolazione.

La situazione di strade e autostrade

Per quanto riguarda la viabilità autostradale, resta chiusa la A5 “Torino-Aosta”, nei pressi di Ivrea, a causa di criticità idrogeologiche, con uscite obbligatorie a Point Saint-Martin e Scarmagno. Sono invece regolarmente aperti i trafori autostradali del Monte Bianco e del Frejus. Il traforo ferroviario del Frejus è stato riaperto al traffico passeggeri dalle 15 di oggi. Nel capoluogo la situazione si avvia alla normalità, dopo che la piena del fiume Po è transitata nella nottata senza particolari problemi.

Prosegue il monitoraggio della Prefettura con il supporto delle Forze dell’Ordine e dei Vigili del Fuoco, in contatto con le Amministrazioni comunali. La Città Metropolitana e gli Enti proprietari delle strade sono impegnati con interventi volti a ripristinare la viabilità interrotta dagli eventi franosi, mentre sono in corso da parte delle Società competenti le attività per garantire il ripristino dell’energia elettrica nelle aree in cui ancora risultano guasti.

L'allarme lanciato dai geologi piemontesi

L’eccezionale quantità di pioggia che ha colpito il Piemonte nelle scorse ore e che ha prodotto alluvioni lampo, allagamenti, frane e smottamenti in diverse zone delle regione, ha riportato in auge il tema delle politiche territoriali nell’ambito dell’assetto idrogeologico. Ugo De la Pierre, presidente dell’Ordine dei Geologi del Piemonte, interviene con alcune considerazioni che erano già state esposte a novembre, in occasione del convegno organizzato dall’Ordine per i 30 anni dall’alluvione del 1994. 

"Bisogna attuare la nuova DGR sulla componente geologica degli studi di Piano Regolatore - introduce De la Pierre - Incentivare gli incarichi a livello comunale per gli studi geologici di Piano (art.18, norme di attuazione del PAI): mai come ora c’è bisogno di studi di dettaglio a livello comunale, possiamo chiamarli di microzonazione geologica. Il Piemonte è all’avanguardia, non facciamoci distrarre". Il presidente sferza la politica nazionale e regionale chiedendo di velocizzare le procedure e di aumentare i finanziamenti nell’ambito dell’assetto idrogeologico. Ma chiede anche un aumento del numero dei geologi impiegati negli enti pubblici, di modo che il territorio sia maggiormente presidiato e, in caso di dissesto, i professionisti possano intervenire rapidamente di concerto con la Protezione civile.

"Finanziare opere di riassetto idrogeologico"

"Occorre inoltre continuare a finanziare la revisione e gli aggiornamenti degli studi geologici a livello comunale dei circa 800 Comuni adeguati al PAI (legge regionale 24/96)". Per l’Ordine dei Geologi del Piemonte devono essere attuati, aggiornati e finanziati i cronoprogrammi per le opere di riassetto geologico che ogni Comune adeguato al PAI ha nel cassetto con i PRGC: "Dev’essere fatto soprattutto per i Comuni piccoli e di media grandezza, che spesso sono abbandonati - sottolinea De la Pierre - Basti vedere il caso di Monteu da Po. Soltanto gli enti locali sanno quale siano davvero le priorità di intervento".

Dunque, meno chiacchiere e lacrime dopo gli eventi alluvionali, ma più fatti concreti per evitare che si ripetano. "Bisogna vigilare sull’applicazione delle norme geologiche: il geologo deve obbligatoriamente diventare direttore dei lavori e collaudatore delle opere geologiche, per i committenti pubblici e privati. Nei cartelli di cantiere è necessario che si cominci a inserire e a indicare il nome del geologo responsabile". Per evitare, alla prossima ondata di maltempo, di fare una lunga lista dei danni.

redazione

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