Il Nazionale

Cronaca | 17 aprile 2025, 14:32

Maltempo, continua l'emergenza nel Torinese: ancora tante le strade e i ponti chiusi

Limitate e deviate molte linee dei trasporti pubblici. Le strade del Canavese invase dall'acqua

Maltempo, continua l'emergenza nel Torinese: ancora tante le strade e i ponti chiusi

Il maltempo continua a flagellare il Piemonte e il volume dei fiumi cresce ancora.

La situazione a Torino e provincia

Particolarmente problematica appare la situazione del fiume Stura che all’altezza del  ponte Ferdinando di Savoia sulla Stura, in corrispondenza di corso Giulio Cesare, ha superato la soglia di guardia e ha raggiunto il livello di pericolo. In via precauzionale è stata disposta la chiusura dell'infrastruttura. Chiusi anche il ponte Amedeo VIII di strada Settimo e i ponti Carpanini e Bologna, tra corso IX Febbraio e via Bologna, sulla Dora. 

Limitazioni e deviazioni su percorsi alternativi per le linee 8 - 27 - 49 - 93  del trasporto pubblico. La linea 4 è limitata in piazza Derna. La Falchera è collegata con bus da piazza Derna e transito su corso Vercelli . Settimo Torinese rimane collegata a Torino con transiti da viale Puglia - lungo Stura Lazio - viale Ivrea - corso Vercelli. Maggiori informazioni sul sito di Gtt.

Dal  Centro operativo comunale della Protezione Civile, dove si continuano a monitorare attentamente le evoluzioni delle condizioni meteo e il livello dei fiumi, arriva il monito a tutti i cittadini di evitare di addentrarsi nei parchi cittadini, in particolare quello della Pellerina, e l'invito agli automobilisti a guidare con estrema prudenza e a limitare gli spostamenti allo stretto necessario.

Gli interventi effettuati dall'Anas

Le squadre di intervento e il personale tecnico di Anas sono al lavoro senza sosta per garantire la sicurezza e ripristinare la viabilità laddove interrotta. Nell’ambito della Città Metropolitana di Torino, è stata riaperta al traffico la statale 589 “dei Laghi di Avigliana”, precedentemente chiusa dal km 11,800 al km 13,550, in località Bruino a causa di un allagamento.

Nell’ambito della Città Metropolitana di Torino è chiusa per allagamento la statale 460 “di Ceresole” a Leinì con deviazione della circolazione sulla viabilità locale. Chiusa al traffico anche la statale 25 “del Moncenisio” a Giaglione per l’innalzamento dei corsi d’acqua in prossimità del tracciato stradale e a Chiusa San Michele a causa di un allagamento.

Preoccupano il Po e gli altri corsi d'acqua

Il fiume Po è salito di due metri e mezzo in 24 ore mentre in Piemonte le esondazioni della Dora Baltea e degli altri corsi d’acqua hanno colpito migliaia di ettari seminati e costretto ad evacuare le stalle, con danni stimati per 2 milioni di euro. E’ il risultato dell’ondata di maltempo che ha colpito l’Italia secondo il primo monitoraggio della Coldiretti.

Nelle ultime ore si sono registrate piogge localmente molto forti che hanno interessato principalmente il Verbano, l'alto Vercellese, il Biellese e il Torinese. Lo straripamento con l’arrivo della piena di Dora Baltea e Chiusella ha costretto all’evacuazione delle stalle a Strambino, che risulta al momento il comune più colpito assieme a Vestignè, Vische, Fiorano, Pavone e in generale tutta la piana del nodo idraulico di Ivrea.

Esondato anche il Malone che non si sta limitando ad allagare i campi ma li sta erodendo portando via la terra e i semi appena sotterrati. Esondazioni anche lungo l’asta dell’Orco e i suoi affluenti come la Malesina e lungo il basso corso della Dora Riparia dove risultano sommersi i campi della piana agricola tra Caselette e Alpignano. Nell’alto Piemonte, la situazione più critica è registrata in tutta l’Ossola con frane, strade isolate e chiusura dei ponti. Gli smottamenti hanno divelto le recinzioni di alcuni vigneti.

L'allarme lanciato da Coldiretti

La causa principale di questo dato allarmante è da ricercare nel consumo di suolo, una battaglia che Coldiretti sta portando avanti da anni per accelerare l’approvazione della legge che giace da tempo in Parlamento e che invece potrebbe dotare l’Italia di uno strumento all’avanguardia proprio per proteggere il territorio.Ora, proprio la riduzione del consumo del suolo è tra gli interventi indicati ai Paesi membri dalla proposta della Commissione per una ‘direttiva sul monitoraggio e la resilienza del suolo’ su cui è stato raggiunto un accordo politico tra il Parlamento e il Consiglio il 10 aprile. Un passo avanti a tutela del territorio e delle aree svantaggiate", spiegano Cristina Brizzolari, presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, delegato confederale.

"I nostri tecnici sono al lavoro per quantificare con più precisione i danni e fornire assistenza alle imprese danneggiate. I cambiamenti climatici e i periodi di siccità che si alternano ad abbondanti precipitazioni mettono a rischio l’agricoltura del territorio, nonostante l’agricoltura sia l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici ed è anche il settore più impegnato per contrastarli”, concludono i due esponenti di Coldiretti.

redazione

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