Dietro l’acquisizione dell’ex Telestudio di via Rocca de’ Baldi 20, quartiere Nizza Millefonti, ci sarebbe la cooperativa sociale valdostana - Le Soleil - già proprietaria del centro d’accoglienza di Cavoretto. E’ quanto trapelato nel corso dell’ultimo Consiglio della Circoscrizione 8, per bocca del consigliere della lista civica Alessandro Lupi. “Se davvero le cose stanno così - attacca Lupi -, mi chiedo perché non comunicarlo ma fare finta di nulla. Cosi si prendono solo in giro i cittadini. Se si sta realizzando un centro d’accoglienza bisogna avere la bontà di dirlo”.
Cosa gestisce
Nella provincia di Torino la cooperativa gestisce l’ex albergo Hotel Europa, che ospita fino a 50 persone, oltre a corso Casale 422 (un palazzo che conta 36 migranti) e una struttura di accoglienza per richiedenti asilo a Rivalta. “Per altro nessuno si è mai lamentato di queste realtà - prosegue Lupi -. Eppure sembra che le famiglie di Nizza Millefonti siano le uniche a dover rimanere all’oscuro”. Per prima la Lega (con i consiglieri Stefano Delpero, Claudia Amadeo e Gerardo Mancuso) a seguito di alcune interlocuzioni con i residenti ha chiesto delucidazioni. “E oggi ci viene da pensare che l’ultima persona in grado di dire la verità sia quel muratore che abbiamo intercettato…”, così Amadeo.
La situazione
L’ex emittente Telestudio, fondata nel 1976, ha chiuso i battenti nel 2019 e la situazione è rimasta bloccata fino a fine 2024. Con l’inizio dei primi lavori si sono sparse numerose voci in zona. Poi è arrivata la richiesta di sospensione lavori, avallata dal presidente della Circoscrizione 8, Massimiliano Miano. Durata appena una settimana. “Noi ci siamo sempre mossi con richieste scritte - spiega Miano -, e ci è stato comunicato che è arrivata, in assessorato all’Urbanistica, solo una richiesta di cambio di destinazione d’uso, da servizi ad abitativo. Per realizzare tre appartamenti. Allora abbiamo fatto un accesso agli atti, scoprendo che è in essere una modifica strutturale abbastanza sostanziosa che certo non potrà raccogliere solo tre famiglie”.
Il mistero
Comune e prefettura, però, dicono di no. E lo stesso assessore all’Urbanistica, Paolo Mazzoleni, rispondendo di recente a un question time del consigliere, Fabrizio Ricca, non è andato oltre le comunicazioni riportare dal presidente Miano. Inerenti al cambio di destinazione d’uso. Sul caso ha chiesto chiarimenti, con un documento, anche il consigliere comunale di Fdi, Ferrante De Benedictis. Ma l’interpellanza calendarizzata per il giorno 14 di aprile non è stata discussa. “E non verrà dissertata nemmeno la prossima settimana - attacca De Benedictis -. I cittadini, però, hanno bisogno di chiarezza. E la prima risposta data dall’assessore Mazzoleni al consigliere Ricca non mi ha convinto per niente. Per questo vorrei sapere il nome del committente che ha chiesto il cambio di destinazione d’uso”. Intanto il quartiere si interroga, già alle prese con lo spaccio e forse per questo poco propenso ad altre novità. Seppur, ovviamente, non collegate tra loro. A fine dello scorso mese il comitato Nizza Bengasi, tramite il suo portavoce Matteo Rossino, ha sfilato per le vie del quartiere proprio per dire no allo spaccio in piazza Bengasi e a un centro d’accoglienza nell’ex Telestudio.
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