Il Nazionale

Cronaca | 15 aprile 2025, 16:04

In cassaforte nascondeva mezzo chilo di cocaina e ketamina: 31enne agli arresti nel Braidese

Pari a 40mila euro il valore dello stupefacente rinvenuto presso l’abitazione dell’uomo dai militari dell'Arma braidese anche grazie all’intervento di un’unità del Nucleo Cinofili di Volpiano

In cassaforte nascondeva mezzo chilo di cocaina e ketamina: 31enne agli arresti nel Braidese

I Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Bra hanno tratto in arresto un 31enne italiano, di origine extracomunitaria per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

I militari, a seguito di mirata attività investigativa, hanno dato corso a una perquisizione domiciliare presso l’abitazione dell’uomo, sita nel Braidese, con l’ausilio di un’unità del Nucleo Cinofili Carabinieri di Volpiano; il cane “Berla”, non appena entrato nell’abitazione si è subito diretto verso la camera da letto dove, occultato in un mobile, è stato rinvenuto un involucro contenente 64 grammi di  marijuana e vario materiale per il confezionamento dello stupefacente.

Nel prosieguo dell’operazione è stata poi individuata una cassaforte all’interno della quale erano custoditi 205 grammi di cocaina, 204 grammi di ketamina (sostanza utilizzata anche come anestetico veterinario) e 34 grammi della cosiddetta “cocaina rosa” o “tusi”.  Quest’ultima è un mix di diverse sostanze psicotrope particolarmente ambita tra i giovani e molto pericolosa proprio perché è una sorta di cocktail sintetico e dagli effetti imprevedibili e rischiosi, il cui costo può arrivare anche a 100 euro al grammo ed è la prima volta che ne viene rilevata la presenza in provincia di Cuneo.

L’arrestato è stato anche trovato in possesso della somma in contanti di 2.150 euro ritenuta provento dell’attività illecita.

Lo stupefacente, il materiale per il confezionamento e il denaro contante sono stati sottoposti a sequestro e messi a disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Asti che ha coordinato le operazioni.

Dallo stupefacente sequestrato sarebbe stato possibile ricavare diverse migliaia di dosi da immettere nelle piazze di spaccio locali per un ricavo stimato di oltre 40mila euro.

La sua posizione è ora al vaglio dell’autorità giudiziaria che ne accerterà le responsabilità o meno nel corso del successivo processo.

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