Una Domenica delle palme celebrata con un giorno in anticipo per onorare un momento storico e sociale importantissimo. Ieri a Frinco, si sono riaperte le porte della chiesa parrocchiale, chiusa dal 2013 per il crollo dell'adiacente castello, con una breve riapertura nel 2015, ma nuovamente chiusa nel novembre dello stesso anno per un nuovo crollo.
"La ricostruzione è stata un progetto complesso durato sei anni", ci ha spiegato il sindaco Luigi Ferrero, emozionato per la giornata storica che ha avuto l'onore di avere come celebrante il vescovo di Asti, Marco Prastaro.
Ph. Roberto Signorini
I lavori per la messa in sicurezza e la ricostruzione sono durati sei anni, a partire dall'idea dell'acquisto nel 2019 e passando per accordi con la Regione Piemonte. "Si trattava di un progetto complesso, riguardando la ricostruzione di un'area del castello sotto la supervisione della Soprintendenza, fino ad arrivare ad aprile 2025 ad avere il il collaudo statico per poter effettuare questa operazione di riapertura", spiega Ferrero.
La storia del castello
Un castello dalla recente storia travagliata, che, di proprietà comunale dal 2019, è stato oggetto di due crolli: il primo nel 2014, l'altro nel 2015 che costrinse a evacuare alcune famiglie, per i quali sono stati depositati numerosi esposti presso le Procure della Repubblica di Asti e Torino.
Nel 2013 un primo crollo lambì la casa di una pensionata, costringendola a trasferirsi (è tronata nella sua casa da settembre). Venne chiusa anche la chiesa e il centro storico con un'ordinanza dell'allora sindaco Carlo Conti. Il 23 novembre 2015, un nuovo boato spaventa i residenti che vedono una colonna di fumo salire dal basamento dell'edificio.
Il muro appositamente realizzato con l’obiettivo di sostenere la strada di accesso e la porzione del castello ancora pericolante dopo il crollo di febbraio, aveva ceduto e, nel 2020, con il finanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, sono iniziati i lavori di ristrutturazione.
Dopo anni di chiusura e di gravi difficoltà, il castello, nell'ottobre 2021 aveva ospitato 40 futuri architetti piemontesi, ovvero gli studenti del corso di laurea del Politecnico di Torino con i docenti dell’Atelier Restauro e Strutture, che hanno messo in campo le loro competenze per presentare proposte e progetti futuri,
In quella occasione era stato dato il via alla progettazione per il recupero del castello, con il contributo dell’amministrazione comunale della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti e del Politecnico di Torino.
I lavori non sono ancora conclusi ma l'auspicio (vicino alla certezza), è che già quest'anno si possa organizzare qualche manifestazione.
Il ritorno a nuova vita
"Una giornata storica per Frinco, racconta il sindaco Ferrero, tornata l'agibilità per il centro storico, la chiesa ha riaperto, le famiglie si ritrovano a casa, un momento bellissimo". Alle 18 di ieri, alla presenza del vescovo Prastaro e del parroco don Claudio Sganga, si è anticipata la Domenica delle Palme con un ingresso in chiesa con la "protezione degli ulivi".
"Il frutto di un lavoro non scontato - rimarca il sindaco - per un paese come il nostro ricostruire l'ala di un castello non è stato facile. Ma voltarmi indietro e vedere la chiesa gremita mi ha davvero emozionato". Sì perché i fedeli - che negli anni di chiusura - avevano utilizzato la chiesa di San Defendente - hanno onorato il momento partecipando in massa.
E ora si attendono i lavori definitivi e tante manifestazioni che riconsegnino il paese agli abitanti.
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