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Politica | 10 aprile 2025, 17:00

Cambio ai vertici: Hugues Moutouh lascia la prefettura delle Alpi Marittime

Nominato segretario generale del Ministero dell’Interno, il controverso prefetto lascia Nizza dopo soli 18 mesi

Cambio ai vertici: Hugues Moutouh lascia la prefettura delle Alpi Marittime

È ufficiale: Hugues Moutouh lascia il suo incarico di prefetto delle Alpi Marittime. La sua nomina a segretario generale del Ministero dell’Interno, annunciata ieri in Consiglio dei ministri su proposta del titolare Bruno Retailleau, segna l’inizio di una nuova fase per uno degli uomini più discussi dell’amministrazione francese. Succede a Didier Martin, in carica dal gennaio 2023.

La partenza di Moutouh arriva in un clima tutt’altro che sereno. Il sindaco di Nizza, Christian Estrosi, che ne aveva invocato la rimozione già lo scorso luglio, lo aveva accusato pubblicamente di “problemi di comando, competenza e responsabilità”. Oggi, con diplomazia, si è limitato ad augurargli “buona fortuna”.



Il “prefetto bulldozer”
Conosciuto per il suo stile muscolare e per le frasi ad effetto, Moutouh si è guadagnato il soprannome di “prefetto bulldozer”.

Dalla lotta serrata allo spaccio nei quartieri difficili di Nizza — in particolare ai Moulins — fino alle operazioni simboliche sul “passo della morte” di Mentone, ha spesso scelto l’azione spettacolare per farsi notare. Fisicamente imponente, appassionato di Krav Maga, ha anche ribattezzato il suo cane “Putin”.

Tra le sue uscite più controverse, quella pronunciata durante le rivolte per la morte del giovane Nahel, nel giugno 2023: “Due schiaffi e a letto”, aveva detto rivolgendosi ai genitori dei rivoltosi.

Una frase che gli è stata più volte rinfacciata, anche da Estrosi stesso: “Quei due schiaffi, li stiamo ancora aspettando!”, ha ironizzato il sindaco.

Carriera tra politica e sicurezza
Vicino a Nicolas Sarkozy, di cui fu consigliere tecnico al Ministero dell’Interno, Moutouh divenne nel 2011 il più giovane prefetto di Francia.

Ha poi alternato ruoli pubblici e privati, tornando negli ultimi anni al centro della scena istituzionale. Nel 2023 è stato il primo a firmare un’ordinanza “anti-pentole” contro le proteste durante un comizio presidenziale.

Nonostante le critiche, in particolare per la gestione del narcotraffico e del coprifuoco per i minori nei quartieri sensibili, Moutouh ha sempre rivendicato la sua linea dura.

Solo una volta si è lasciato andare a un momento di fragilità, dopo l’incendio costato la vita a sette persone nel luglio


Beppe Tassone

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