Il Nazionale

Cronaca | 08 aprile 2025, 14:39

Omicidio Limido, Manfrinati rinviato a giudizio: la perizia psichiatrica respinta in udienza preliminare

Si è conclusa nella mattinata di oggi in aula bunker l’udienza preliminare relativa all’omicidio di Fabio Limido dello scorso maggio a Varese. Il giudice Buffa ha disposto il rinvio a giudizio di Marco Manfrinati, che sarà processato davanti alla Corte d’Assise con il riconoscimento di tutte le aggravanti formulate dal pubblico ministero

Omicidio Limido, Manfrinati rinviato a giudizio: la perizia psichiatrica respinta in udienza preliminare

Si è conclusa nella mattinata di oggi, presso l’aula bunker del Tribunale di Varese, l’udienza preliminare relativa all’omicidio di Fabio Limido. Il giudice Buffa ha disposto il rinvio a giudizio di Marco Manfrinati, che sarà processato davanti alla Corte d’Assise con il riconoscimento di tutte le aggravanti formulate dal pubblico ministero.

Rigettate dal gup due istanze presentate nel corso dell’udienza: la richiesta di sequestro conservativo avanzata dall’avvocato di parte civile Fabio Ambrosetti – motivata dal timore di dispersione patrimoniale – è stata respinta per insussistenza del periculum in mora. Analogo esito ha avuto la richiesta della difesa, rappresentata dall’avvocato Fabrizio Busignani, di disporre una perizia psichiatrica sull’imputato: il giudice ha ritenuto, in questa fase, non sussistenti gli elementi per accoglierla.

«Allo stato il giudice ha ritenuto, con riguardo alla perizia psichiatrica, che pur essendovi elementi di segno tra loro contrapposto, ai fini della celebrazione dell’udienza preliminare, che non è un’udienza di merito, non fosse necessario a procedere alla perizia psichiatrica. Questo non esclude una perizia psichiatrica, è una fase processuale che è contraddistinta da determinate regole» ha aggiunto. 

Busignani termina l’incontro con i giornalisti con una specifica: «L’udienza preliminare non deve valutare la colpevolezza o l’innocenza, deve verificare se ci sono i presupposti per celebrare il processo. Io e il mio cliente non siamo tra quelli che scappano dal processo, noi ci difenderemo nel processo. A supporto dell’accusa saranno acquisiti e visionati in aula i filmati considerati rilevanti per la dinamica».

La linea difensiva punta alla tesi della legittima difesa, escludendo in radice l’ipotesi di stalking quale presupposto della condotta omicidiaria. Tuttavia la partita di oggi si giocava sulle aggravanti e sulla scelta del rito. Nonostante la richiesta di rito abbreviato la decisione del gup ha condotto al rinvio a giudizio con la piena configurazione delle aggravanti previste dal capo d’imputazione.

In Corte d’Assise verrà pertanto celebrato il dibattimento con la possibilità, da parte della difesa, di riproporre l’istanza di perizia psichiatrica, tentando di dimostrare l’incapacità di intendere e di volere di Manfrinati al momento del fatto.

«Mi ritengo soddisfatto– ha dichiarato l’avvocato Ambrosetti – Marco Manfrinati è stato rinviato a giudizio davanti alla Corte d’Assise con il riconoscimento di tutte le aggravanti così come configurate dal pubblico ministero». A supporto dell’accusa saranno acquisiti e visionati in aula i filmati considerati rilevanti per la dinamica del delitto.
«La formulazione del capo d’imputazione – spiegano fonti vicine all’inchiesta – è corretta e completa, frutto di una ragionevole previsione dell’esito di condanna, con la possibilità concreta di arrivare al massimo della pena. Vedremo se arriveremo all’ergastolo».

Il processo davanti alla Corte d’Assise si preannuncia complesso e ad alta tensione, con la difesa pronta a rinnovare le proprie istanze e la pubblica accusa determinata a sostenere l’impianto accusatorio nella sua interezza.

Alice Mometti

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