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Sport | 07 aprile 2025, 22:10

Castelli: «Non mi risulta che Scola voglia vendere, ma ieri è stata toccata la sua dignità di uomo e di padre»

Il presidente del consorzio Varese Nel Cuore è stato ospite della ventiduesima puntata de L’Ultima Contesa, andata in onda il giorno dopo la sconfitta rimediata contro Cremona: «L’abbiamo buttata via noi, ancora prima del finale, in cui sono stati decisivi gli episodi. Gli insulti a Luis? Non doveva reagire, ma certe cose non possono non ferire. Lui è arrivato qui con un progetto di vita e questi sono episodi che lo demoralizzano. Le lacrime del figlio Tomas? Questione significativa e importante». E ancora: «Via Luis non c'è nessuno alla porta, non c'è un'alternativa»

Castelli: «Non mi risulta che Scola voglia vendere, ma ieri è stata toccata la sua dignità di uomo e di padre»

Un giorno dopo molto caldo e ricco di temi. L’indomani della sconfitta subita dalla Openjobmetis contro Cremona, ospite della ventiduesima puntata de L’Ultima Contesa è stato Alberto Castelli, presidente del consorzio Varese Nel Cuore, ancora proprietario, seppur di minoranza, del club biancorosso.

Il difficilissimo momento sportivo della squadra al centro delle discussioni, assieme ai gravi fatti accaduti ieri al termine del match, e le prospettive dell’immediato futuro in chiave salvezza.

Altro ospite è stato Alessandro Burin, giornalista di Varese Sport.

Di seguito alcune delle dichiarazioni di Castelli.

«Ieri sera la partita l’abbiamo buttata via noi - sulla sconfitta contro Cremona - Ancora prima del finale, con una percentuale così bassa al tiro avversaria avremmo già potuto chiudere con un margine ben superiore all’intervallo. L’ultimo minuto, poi, è stato segnato da una serie di episodi, e questo non si discute. Può essere che la palla sia diventata un po’ pesante, non so se è un problema di testa, la mentalità fa la differenza in questi casi».

Sul fallo chiamato ad Alviti sul finale dei regolamentari: «Vedendo ora un fermo immagine, non so se Alviti l’ha fatto in modo voluto o gli è capitato senza volerlo, ma Willis è stato molto bravo a far partire il tiro appena ha sentito il contatto. Stiamo parlando di centesimi, e gli arbitri devono decidere in un attimo in una situazione come quella. A stretti termini di regolamento la scelta ci può stare».

Sulla reazione di Scola, che ha risposto agli insulti di alcuni tifosi nel finale di partita di ieri: «È chiaro ed evidente che in questi casi non dovresti mai reagire. Il problema vero non è la critica, ma quando si va a intaccare la dignità di uomo e di padre, cosa che non si può mai fare. Ci sono politiche per salvaguardare le persone, poi però si va a intaccare la sfera personale di un uomo che, poi, va a finire che perde le staffe. Si entra nella sfera personale e dopo un po’ ci sta che a uno girino, soprattutto in un momento evidentemente difficile».

Sulle speculazioni su un’idea di cessione della società da parte di Scola: «Allo stato attuale non mi risulta che Luis voglia vendere. È arrivato qui con un progetto molto ben definito, che sta andando avanti da tuti i punti di vista, anche se i risultati non stanno arrivando nei tempi. Chi c’era prima di lui ha provveduto alla società con uscite finanziare non indifferenti: non sto dicendo “Luis santo subito”, ma dico che diversi passaggi sono stati fatti grazie a energie e risorse di Luis, e oggi la società ha cinque soci. A me oggi non risulta che ci sia questa possibilità di vendita».

Sulle lacrime di Tomas, figlio di Luis, al termine del match di domenica: «La questione è molto significativa e importante: è difficile per un figlio ma anche per un padre, e questa cosa l’ha scosso tantissimo. Luis è arrivato qui con un progetto di vita, ha messo soldi, lavora da mattina a sera, ha anche fatto errori che ha ammesso, e queste sono episodi che lo demoralizzano e gli lasciano qualche ferita».

Ma esisterebbe una reale alternativa a Luis Scola? «Che io sappia, di persone dietro la porta non ce ne sono. Io ne ho cercate per lungo tempo, non ne ho trovate, e non mi risulta che ora invece ci siano. Non vedo e non penso ci sia una reale alternativa».

Sullo stato del consorzio Varese Nel Cuore: «Il consorzio ha cambiato pelle tantissime volte, e quest’ultima versione dopo i cambi societari ha generato un ulteriore cambiamento. I consorziati son diventati un gruppo di persone che non si conoscevano e ora passano insieme dei bei momenti in cui si parla di pallacanestro, ma anche di tutto. Non vuol dire disinteresse, anzi, con una percentuale minore siamo rimasti gli stessi. Tutti vivono il momento sportivo con grande dispiacere, è lo spirito del tifoso, ma non c’è lo scoramento di volersi trare indietro».

Sulla corsa salvezza: «Sono convinto che il destino sia ancora nelle nostre mani. Confido nella partita di sabato, sono sicuro che in settimana il nostro coach qualche schema lo proverà. Ieri l’attacco si è un po’ impantanato, e una volta sistemata la difesa credo che ora l’allenatore sistemi l’attacco».

Lorenzo D'Angelo

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