Accostare il termine "formula noia" al circuito di Suzuka, francamente, era una di quelle cose che in pochi si sarebbero aspettati, e che tutti avrebbero voluto evitare.
Ma questo è quanto. E nemmeno una McLaren superiore come monoposto rispetto alla Red Bull di Max Verstappen, autore di una sontuosa pole position, ha saputo accendere una gara tutta tattica e zero spettacolo. Il segnale è davvero preoccupante. Ma anche l'anno scorso, di sti tempi, la Formula 1 non navigava nella vivacità.
Norris e Piastri in trenino, incapaci di attaccare l'olandese campione del mondo in carica che di fatto ha vinto con la pole di ieri il GP del Giappone. La Ferrari batte un piccolo colpo: Leclerc sia in qualifica che in gara riesce a mettere dietro la Mercedes, con Russell che non riesce mai ad attaccarlo in gara, e con un Andrea Kimi Antonelli autore di un buon finale di Gran Premio. Hamilton, partito ottavo, conclude al settimo posto dopo aver diversificato la strategia rispetto ai primi, partendo con la gomma dura e dichiarando di essere stato penalizzato in qualifica da un assetto preparato per la gara, che a conti fatti ha fruttato solo un sorpasso sulla Racing Bulls di Hadjar. Davvero possiamo accontentarci di un sorpasso significativo, tra l'altro per il settimo posto, in tutta una corsa?
La Ferrari un piccolo colpo lo ha battuto, Verstappen per rimanere nella metafora a sfondato un muro. Cara Formula 1, ora tocca a te. In Bahrain, più sorpassi e meno sbadigli se possibile.
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