Il Nazionale

Cronaca | 31 marzo 2025, 14:11

Imam aggredito a Mondovì: esclusa la matrice religiosa. Si attendono le denunce

L'alterco sarebbe scaturito a seguito di una lite condominiale con il vicino di casa romeno. Entrambi sono stati visitati in ospedale con una prognosi di 8 giorni, nessuno ha ancora sporto querela ai Carabinieri

Imam aggredito a Mondovì: esclusa la matrice religiosa. Si attendono le denunce

Non è ancora stata sporta denuncia per la violenta lite che si è verificata ieri, domenica 30 marzo, in via Risorgimento a Mondovì tra l'imam della comunità islamica e un vicino di casa di origini romene. 

L'alterco, iniziato in strada e proseguito all'interno dell'edificio dove risiedono i due uomini, sarebbe dovuto a incomprensioni e dissidi legati al rispetto del regolamento condominiale e sarebbe sfociato a seguito di lamentele legate a episodi di disturbo della quiete dall'interno dello stabile.

Nulla a che vedere quindi con la matrice regiosa, come ipotizzato inizialmente, dato che proprio ieri si concludeva il periodo del Ramadan.

A chiarire l'esatta ragione dello scontro saranno i Carabinieri della Compagnia di Mondovì dove, in giornata, dovrebbero recarsi le persone coinvolte nella vicenda per ricostruire i fatti e sporgere denuncia. 

A sedare la lite sono intervenuti alcuni parenti, ma hanno riportato lesioni sia l'imam, che è stato soccorso dal personale sanitario del 118, riportando una lussazione alla spalla, che il romeno vicino di casa; per entrambi, visitati presso il Regina Montis Regalis, otto giorni la prognosi. 

Un fatto che ha destato immediatamente la risposta della comunità musulmana locale che, poco dopo l'intervento dei Carabinieri avvenuto attorno alle 18 di ieri, si è radunata numerosa sotto casa dell'imam. 

Qui le Forze dell'Ordine, con il supporto della Polizia locale, registrato il clima teso tra i rappresentanti delle due comunità, hanno impedito che la massiccia presenza di persone in strada non degenerasse in liti o fenomeni violenti. 

Il sindaco ha poi preso il megafono invitando i presenti a mantenere la calma, affidandosi al lavoro delle Forze dell’ordine e rinnovando la fiducia nelle istituzioni. La folla è stata poi dispersa, con uso di megafoni, poco dopo le 21.30.

Arianna Pronestì

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