Dopo la nota stampa con cui Asti Pride ha accusato l'amministrazione comunale astigiana non operare politiche efficaci di contrasto all'omotransfobia, i consiglieri comunali di opposizione hanno presentato un'interpellanza formale. L'atto chiede al sindaco Maurizio Rasero e all'assessora ai Servizi Sociali, Eleonora Zollo, un impegno concreto per l'inclusione, a partire dall'adesione alla rete nazionale READY.
La rete READY e l'urgenza di agire
La rete READY (Rete nazionale antidiscriminazione e contro l’omobitransfobia), spiegano i consiglieri nell'interpellanza, "è un’importante iniziativa che offre supporto gratuito e strutturato per combattere ogni forma di discriminazione nei confronti delle persone LGBTQIA+". L'adesione è ritenuta urgente anche alla luce di "episodi di intolleranza e discriminazione" registrati ad Asti negli ultimi anni, al fine di fornire "un supporto tempestivo e qualificato a chiunque subisca discriminazioni di questa natura". L'adesione, si legge ancora nell'atto, garantirebbe alle persone LGBTQIA+ "un punto di riferimento efficace e accessibile" per assistenza legale, psicologica e sociale.
Potenziare il nodo locale e sostenere le associazioni
Oltre all'adesione alla rete nazionale, l'interpellanza chiede un rafforzamento del nodo anti discriminazione del Comune di Asti. Si sollecita un "incremento di risorse umane, competenze e formazione specifica per il personale", sottolineando come la gestione di casi complessi richieda "preparazione adeguata e continua" e la capacità di agire con sensibilità e professionalità.
L'atto impegna inoltre l'amministrazione a sostenere le associazioni LGBTQIA+ locali con "risorse adeguate e una collaborazione strutturata", riconoscendone il ruolo "prezioso e insostituibile" nel lavoro di sensibilizzazione e supporto sul territorio.
Formazione e cultura dell'inclusione
Infine, l'interpellanza richiama la necessità "imprescindibile" che il Comune promuova politiche di formazione e sensibilizzazione sulle tematiche legate all'inclusione e alla prevenzione della discriminazione nei confronti delle persone LGBTQIA+, sia nelle scuole cittadine sia in tutti gli uffici pubblici. "La formazione continua del personale comunale - si legge - è un passo fondamentale per evitare che episodi di discriminazione si verifichino anche in ambito istituzionale".
L'interpellanza si conclude chiedendo "un impegno serio e concreto" all'amministrazione comunale per adottare queste politiche, ritenute "necessarie per promuovere una cultura di inclusione e di rispetto, fondamentale per una città davvero aperta e accogliente per tutti"
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