In una Genova concentrata sul confronto a due tra Pietro Piciocchi da una parte e Silvia Salis dall’altra, l’ex senatore e attuale consigliere comunale di ‘Uniti per la Costituzione’, Mattia Crucioli, scende nuovamente in campo e ribadisce a chiare lettere la propria posizione equidistante da centrodestra e centrosinistra.
In un consiglio comunale in cui “mancano senso critico e onestà intellettuale”, Crucioli rivendica il diritto di “non avere pregiudizi ideologici” nel correre nuovamente alle amministrative portando al tavolo posizioni chiare su infrastrutture, giovani, progetti per la città e politica internazionale. E a chi lo accusa di essere filoputiniano risponde che “la Russia non è un nemico” e si rifà all’articolo 3 dello statuto comunale per chiedere “pace e disarmo”.
La sua è una voce che, piaccia o no, in questi anni non ha mai smesso di farsi sentire. Lui stesso non esita nel definirsi “quel pazzo di Crucioli”.
Partiamo dal principio, da dove nasce l’idea di ricandidarsi?
“Mi sono accorto che spesso centrodestra e centrosinistra hanno posizioni molto simili su temi importanti per la città e anche su questioni etiche come il riarmo e la guerra. Argomenti sentiti per la presenza dell’industria bellica Leonardo e per il porto, dove passano le armi, tant’è che i nostri operatori portuali scioperano e sono stati anche ricevuti dal Papa. È bene che, invece, chi ha una visione differente si faccia avanti per garantire una proposta alternativa a quella dei due schieramenti. Centrodestra e centrosinistra hanno partiti a favore del riarmo e della guerra. E poi è una questione di impostazione, vedo che in consiglio comunale manca senso critico e onestà intellettuale. Se il centrosinistra dice una cosa, il centrodestra dice che è sbagliato, e viceversa. In questi anni ho cercato di non avere pregiudizi ideologici, se arriva una proposta buona bisogna appoggiarla senza condizionamenti. Ci sono diversi cittadini che sentono la spinta a candidarsi, ma non si riconoscono né nel centrodestra né nel centrosinistra e mi hanno chiesto di accettare la candidatura a sindaco facendomi portabandiera di queste istanze”
La città però, è molto polarizzata sul dualismo Piciocchi-Salis. Lei dove andrà a cercare voti?
“Tra quelli che non votano e che sarebbero stati inclini a non votare. Quando il centrosinistra insegue il centrodestra su molti grandi temi e anche su questioni concrete come il nuovo Galliera, insegue una sorta di pragmatismo del fare che, però, spesso porta più guai che soluzioni intelligenti. Allora tanta gente non va a votare. Oppure dicono “vediamo se quel pazzo di Crucioli dice cose diverse”, un ausilio utile, una voce libera che è bene mantenere in consiglio comunale per sentire eventuali campanelli d’allarme o proposte che non trovano spazio”
Al di là dell’equidistanza tra centrodestra e centrosinistra, qual è la sua visione della città?
“Non ci sottriamo a un programma dettagliato su Genova e su ogni singolo Municipio e quartiere con risposte nette su questioni divisive. In linea generale la nostra posizione sulle grandi opere è di dire che prima di farne una nuova vogliamo utilizzare al meglio le infrastrutture che già abbiamo”
Questo lo dice anche Salis…
“Però, poi, quando va nel concreto mi pare che non muova critiche alla nuova Diga, mentre per noi è stato un grave errore e, infatti, ci sono indagini della Procura Europea. È stata voluta come mangiatoia per qualcuno, progettata con delle clausole contrattuali che prevedevano aumenti prezzi nel caso si fossero verificate sorprese o situazioni che si sapevano già. Se vai a fare una Diga con quelle difficoltà tecniche, sai già che ci saranno difficoltà e tempi più lunghi. Le dighe servono ma con minori costi e minor impatto ambientale e mi pare che questo Salis non lo dica”
Torniamo al nuovo Galliera
“Per il centrosinistra va bene, ma secondo noi è sbagliato. I soldi che servono per il nuovo Galliera dovevano essere utilizzati per l’ospedale di vallata. Si era pensato a un nuovo ospedale e rammodernare il Galliera senza grosse demolizioni. Peraltro, i ricorsi sono stati presentati anche per la realizzazione di negozi e appartamenti. Siamo sicuri che si sta parlando solo di sanità? Poi ci sarebbe una riduzione di posti letto inaccettabile”
E sulle altre opere come vi posizionate?
“Ci sono opere che servono, come il ribaltamento a mare, salvo mitigare i problemi che il cantiere crea. Altre certamente non vanno bene perché non colgono una reale esigenza cittadina, penso alla funivia dei forti. Ho presentato un ricorso perché penso che siano soldi spesi male, un’opera nuova che ai genovesi non interessa. Per lo Skymetro la questione è ancora diversa. La Val Bisagno ha l’esigenza di avere un trasporto efficiente e quella è un’opera che risponde a una necessità reale, ma è stata progettata male. Astrattamente è giusto, ma in concreto hanno fatto una schifezza. Abbiamo posizioni specifiche su singoli temi che non sono pregiudiziali, quando è ‘no’ lo spieghiamo e quando è ‘sì’ anche. Non ci sono pregiudizi. Anche la Gronda è un’esigenza, ma il tracciato è stato pensato troppo in alto. Avevamo proposto una Gronda dei genovesi più bassa, con un tracciato molto più utile”
Oltre ai temi caldi che già stanno alimentando la campagna elettorale, porterete qualcosa di nuovo? Che idee avete per Genova?
“I giovani devono essere una priorità e, per questo, abbiamo chiesto a molti di loro di essere nelle nostre liste. Apriremo il nostro programma alle loro richieste specifiche e le presenteremo in un evento specifico. Porteremo il tema della realizzazione in ogni quartiere di almeno un’area sportiva aperta e libera, non il campetto a pagamento. E poi tornei aperti a squadre che devono essere formate su base della residenza, squadre di quartiere fatte dal Comune, una sorta di Coppa del Sindaco in diversi sport, sollecitando i ragazzi di ogni quartiere ad aggregarsi. Una sorta di campanilismo che sia funzionale alla socializzazione dei ragazzi per non lasciarli da soli a casa. Poi la questione delle spiagge, che faremo nei primi dieci giorni. Per noi la metà delle spiagge devono essere libere e non in concessione. Mentre quelle in concessione devono garantire l’accesso libero alla battigia. Inoltre ciascun stabilimento dovrà mettere fuori una targa con il numero di telefono della Polizia Municipale per chiamare in caso non fosse concesso l’accesso alla battigia. Infine il cohousing per anziani, persone che sono autosufficienti e avrebbero piacere di coabitare con coetanei per farsi compagnia e per ridurre le spese d’affitto. Se il Comune approntasse degli spazi e delle case con spazi comuni con affitti agevolati per persone della terza età che non hanno esigenze di RSA ma di condivisione di spazi”
Come risponde a chi le dà del filorusso e filoputiniano?
“Lo statuto del Comune di Genova all’articolo 3 mette tra gli obiettivi preminenti quello di adottare scelte e posizioni di “pace e di disarmo” al fine di perseguire il benessere della comunità genovese e lo sviluppo mercantile, turistico, industriale e sociale. Vuol dire che chi ha scritto quello statuto, in perfetta linea con la nostra storia di mercanti aperti al mondo, sapeva che essere in buoni rapporti con tutti o con quelli che non ti fanno apertamente delle violenze. È una cosa importante per vivere bene e per migliorare il livello economico e relazionale. La Russia ha mai fatto qualcosa all’Italia? Ci vendeva il gas a cinque volte meno di adesso. Non sono filoputiniano come non sono amico di altri popoli che hanno fatto qualcosa di negativo a Genova e all’Italia. Non sono filoputiniano, ma allo stesso tempo non vedo la Russia come un nemico. Vedo le potenzialità di sviluppo che ci possono essere in relazioni multipolari”
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