Troppa Reggio Emilia per una Varese che non segna, non ha prestanza e regala due americani (Gray e il sostituto di Jaron Johnson).
Dopo due sconfitte esterne che avrebbero potuto anche essere vittorie, dopo due gare lottate anche oltre il 40esimo contro avversari nettamente più attrezzati, stavolta la banda Kastritis crolla a Masnago senza mai davvero dare l’impressione di poter modificare il proprio destino: l'Unahotels vince 63-78 dominando dal primo all’ultimo minuto.
Non che non ci provino i biancorossi, cambiati almeno nell’atteggiamento - più combattivo - e nell’abnegazione in retroguardia dal coach greco, ma incappano in una serie di fattori altrui e propri che trasformano il match in un Everest: si va dalla tostissima e impenetrabile difesa degli ospiti - in particolare la zona - all’acutissima differenza di fisicità sotto le plance e a una prova balistica di Hands e compagni che ha lasciato a desiderare.
Qualche numero rende meglio l’idea: solo 63 punti segnati, 28-47 il totale a rimbalzo e 23,1% da 3 punti per i padroni di casa. Ecco allora la spiegazione plastica di come l’incidere reggiano (+19 nell’ultimo quarto il massimo vantaggio) tenga a ogni assalto (costruito con grande volontà in difesa a dispetto dal gap fisico) prealpino, capace solo di far avvicinare Varese nel punteggio ma mai di modificare l’inerzia della partita.
Con 23 punti Jaylen Hands è il giocatore più prolifico della Openjobmetis, mentre dall’altra parte spiccano i 17 punti della coppia Winston-Bradford.
È la settima sconfitta di fila per Librizzi e soci.
Prima della palla a due commovente omaggio alla famiglia di Sandro Galleani.
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