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Eventi e Turismo | 16 marzo 2025, 08:02

Tra i profumi del caffè e i colori della storia, la Finale di una volta rivive in una "mostra diffusa" con le sue antiche foto (FOTO e VIDEO)

"Finale a Colori" è l'iniziativa dell'Associazione Culturale E. Celesia che si ripropone di portare alla gente la bellezza del suo grande archivio fotografico d'epoca

Tra i profumi del caffè e i colori della storia, la Finale di una volta rivive in una "mostra diffusa" con le sue antiche foto (FOTO e VIDEO)

Un territorio con un patrimonio naturalistico, culturale e monumentale immenso; un'associazione che da anni incarna al meglio la definizione di "culturale". Capita così, da questa solida base, che, tra il profumo di caffè e di dolciumi, riemerga la storia coi suoi colori, i suoi volti, i suoi paesaggi ancora non troppo modificati dalla mano dell'uomo.

Succede a Finale Ligure, grazie all'impegno instancabile e sempre più convinto dei volontari dell'Associazione "Emanuele Celesia" che, grazie al lavoro di questi lunghi anni, sono riusciti a costruire un'imponente banca dati di immagini d'epoca, derivanti dalle più svariate fonti e riportarne alcune "in vita".

Si chiama "Finale a Colori" ed è la mostra organizzata ora presso il Caffè Giovannacci di via Rossi, un gioco di colori e memoria testimone delle trasformazioni che hanno segnato la città nel corso dell’ultimo secolo circa. "Di solito organizziamo eventi dov'è il pubblico a venire da noi - ci spiega la presidente dell'associazione, Roberta Grossi - Con questa iniziativa, invece, siamo noi ad andare nei luoghi frequentati dalla gente, anche da chi magari non verrebbe appositamente, ma potrebbe comunque essere incuriosito. Per noi è un modo per farci conoscere senza dover cercare direttamente le persone. Abbiamo una banca dati che vogliamo condividere perché riteniamo che sia un patrimonio prezioso".

 Protagonista è una selezione di reperti tratti dalla "Banca delle Immagini", l’archivio storico che custodisce decine di migliaia di scatti d’epoca: attraverso avanzati software di colorizzazione e col supporto tecnico dell’azienda milanese Crearreda, le fotografie in bianco e nero sono state rivestite di cromie nuove, che trasmettono l’atmosfera di un’epoca ormai lontana, rendendola al contempo più vicina e tangibile.

 "Le foto antiche di Finale come non le avete mai viste" è il sottotitolo della mostra. Motto che richiama un misto di stupore, fascino e curiosità dove luoghi e volti familiari riemergono dalla patina del tempo con un realismo nuovo. "Le immagini d’epoca, pur mantenendo intatto il loro fascino originale, sono state colorizzate attraverso una particolare tecnica digitale, che le rende ancora più vive e coinvolgenti" continua Roberta.

L'esposizione è nata nell’estate del 2022 grazie all’impegno dell’associazione culturale con la collaborazione con gli Amici della Biblioteca e del Museo, debuttando in una cornice significativa e affascinante come quella del restaurato Teatro Aycardi di Finalborgo. Dopo l’esordio, e l'ottimo riscontro di pubblico, ha proseguito il suo percorso a Marina per poi fare tappa nei prossimi mesi a Pia e infine a Varigotti, andando così a toccare quasi tutti i maggiori rioni. "L’iniziativa ha subito riscosso un grande successo, sia tra i finalesi, che hanno ritrovato nei luoghi e nelle foto persone a loro familiari come il bisnonno o il nonno - ricorda - ma anche tra i turisti, per i quali è importante conoscere la storia del territorio che visitano"

E' infatti attraverso le foto che si vedono luoghi attualmente molto diversi da come siamo soliti frequentarli, oppure abitudini e usanze quotidiane spesso scomparse. "Il nostro obiettivo non è semplicemente ricordare il passato affermando sia meglio del presente - spiega la presidente dell'associazione - Vogliamo invece valorizzarlo, perché rappresenta le nostre radici e non deve essere dimenticato".

Sono diverse le attività organizzate dall'Associazione Celesia con questo spirito. "Abbiamo una grande passione che ci porta a investire risorse ed energie proprio per essa, senza fini di lucro. Il patrimonio storico, culturale e paesaggistico del Finalese è, diciamo, non immenso ma comunque abbastanza raro, uno dei più ricchi. Il nostro scopo è quello di farlo conoscere, di preservarlo e di condividerlo con chi ha piacere e anche con chi non lo conosce e potrebbe appassionarsi. Lo facciamo anche attraverso la nostra rivista 'Il Quadrifoglio' che, dagli esordi del 2011, ha triplicato i suoi articoli per ogni numero" conclude Roberta Grossi.

Mattia Pastorino

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