Dal Consiglio Regionale arriva il primo stop all'ampliamento del termovalorizzatore del Gerbido. Ed il Partito Democratico si spacca: quattro consiglieri sono per l'ingrandimento dell'inceneritore, mentre altrettanti si sono astenuti.
A presentare l'ordine del giorno il consigliere regionale della Lega Andrea Cerutti che pone, come condizione necessaria per proseguire il progetto, uno studio ambientale indipendente. La decisione dell'ampliamento del Gerbido è stata ufficializzata negli scorsi giorni: alle attuali tre linee se ne aggiungerà una quarta, arrivando così in potenza a trattare 850mila tonnellate di rifiuti l'anno.
I voti
Le candidature di Ghemme e Asti sono naufragate, a favore dell'impianto alle porte di Torino. Ma ieri è arrivato il primo stop da parte della Lega, condiviso anche dai consiglieri del Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi e Sinistra e Stati Uniti d’Europa.
Il Partito Democratico si è diviso: Mauro Calderoni, Fabio Isnardi, Simona Paonessa e Gianna Pentenero hanno votato contro allo studio e quindi a favore dell'ampliamento. Non partecipanti i dem Monica Canalis, Laura Pompeo, Domenico Ravetti e Emanuela Verzella.
L'analisi promossa dal Carroccio dovrà essere affidata a un ente pubblico terzo e indipendente, condizione necessaria per proseguire nell'iter autorizzativo del progetto. “Con il voto di ieri -chiarisce Cerutti - il Consiglio Regionale ha dato voce alle legittime preoccupazioni dei territori coinvolti”. “Non siamo contrari - aggiunge - ideologicamente agli impianti, ma non possiamo fare scelte affrettate su un tema così delicato che incide sulla qualità ambientale, sulla salute dei cittadini e sulla fiducia nelle istituzioni”.
M5S contrario
Nelle scorse settimane il sindaco di Beinasco Daniel Cannati aveva aspramente criticato il progetto: "Chiediamo rispetto per i territori che hanno già fatto sacrifici in questi anni di fronte a promesse non rispettate”. A dire no all'ampliamento il M5S, che per voce del consigliere regionale Alberto Unia chiarisce: "La nostra contrarietà a una nuova linea TRM è nota da sempre e siamo positivamente stupiti da questa presa di posizione della Lega, sperando che non sia un giochino politico".
"Uno studio indipendente - ha aggiunto il pentastellato -è necessario, abbiamo solo qualche dubbio sulla bontà dello studio, se commissionato da un ente cui vertici sono nominati dalla politica".
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