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Politica | 09 marzo 2025, 19:50

Elezioni Genova, Salis e la possibile discesa in campo di Bucci: “Da parte loro c’è il timore di aver scelto un candidato molto debole”

Sul caso del cartellone di Piciocchi coperto durante la manifestazione di sabato la candidata sindaca del centrosinistra ha detto di “non dover rispondere personalmente di atti compiuti da altre persone” e di “essere sempre per il fair play”

Elezioni Genova, Salis e la possibile discesa in campo di Bucci: “Da parte loro c’è il timore di aver scelto un candidato molto debole”

Mi fa un po’ sorridere il fatto che sono settimane che fanno di tutto per dimostrare che uno non sta facendo campagna elettorale all’altro. Questo sarebbe veramente un autogol, sarebbe l’ennesima prova che serve una legittimità superiore al loro candidato che non sta trovando la forza da solo di rappresentare la destra in questa campagna elettorale”.

Così la candidata sindaca del centrosinistra, Silvia Salis, ha replicato oggi alle voci secondo le quali il presidente di Regione Liguria, Marco Bucci, sarebbe pronto a candidarsi alle amministrative come capolista di una civica a sostegno di Pietro Piciocchi. Uno scenario che avrebbe del clamoroso e che, inevitabilmente, agita l’ambiente politico genovese.
Io chiaramente continuo nel mio programma di parlare ai genovesi - ha aggiunto Salis, intervenendo a margine della manifestazione ‘Una piazza per l’Europa’ davanti a Palazzo Tursi - però voglio far notare come tutte le cose che stanno succedendo, tutte le manovre che leggiamo in questi giorni, sui giornali, su come potrebbero conformarsi le liste della coalizione e su chi stanno cercando di coinvolgere, fanno capire che c’è un grosso timore di aver scelto un candidato molto debole”.

Salis è poi intervenuta anche in merito al caso del cartellone elettorale di Piciocchi coperto da un altro manifesto durante la manifestazione organizzata da ‘Non una di meno’ per l’8 marzo: “Penso che quando si parla di sensibilizzazione su questi temi, la sensibilizzazione debba essere fatta ovunque, debba essere laica, perché sono temi che riguardano tutti e sono di tutti. Detto questo, io non credo di dover rispondere personalmente di atti compiuti da altre persone. Sono sempre per il fair play, quindi per quanto non si sia d’accordo con qualcosa ci sono sicuramente modi diversi di esprimerlo. Non penso sia il caso di andare oltre in questa cosa. Credo che sia il caso, invece, di sottolineare come la sensibilizzazione su temi della parità di genere e dell’inclusione sia una sensibilizzazione che debba partire sicuramente dalle scuole e debba coinvolgere tutta la società. Ma deve avere un’impostazione corretta e condivisa e, diciamo, il più possibile coerente con una modernità che è richiesta alla società”.

Non c’è ancora una data definitiva delle elezioni, non c'è una data dentro la quale si devono chiudere le candidature, per cui non si sa neanche chi saranno tutti i candidati - ha proseguito Salis, in risposta alle richieste di un confronto con gli altri candidati sindaco e, in particolare, con il candidato del centrodestra Piciocchi - i confronti ci saranno e saranno quelli tipici di una campagna elettorale, quando sarà il momento. Oggi non è una mia priorità il confronto con Picioccchi, nel senso che la mia candidatura sta riscuotendo talmente interesse nella città che io è con la città che mi devo e mi voglio confrontare”.

Vedo più che altro che la sua candidatura non suscita interesse - ha poi attaccato - perché è una candidatura appiattita sul passato e quindi sta cercando di agganciarsi al nostro senso di novità, a quello che sta scoprendo la gente nella nostra coalizione per cercare di ritrovare un interesse. Perché al di fuori del contrasto a personale a me non hanno nessun tema di attrattiva, ma lo vedo anche nella stampa, lo vedo quando ci sono le interviste, lo vedo in tutte le sedi, per cui vorrei rispondere una volta per tutte. I confronti ci saranno quando sarà il momento.  Tecnicamente si possono vincere le elezioni in una città senza fare mai un confronto. Perché devi convincere gli elettori. So che Piciocchi non voterà me, per cui il mio contrasto alla sua candidatura sinceramente non rientra nelle mie priorità. La sua candidatura non ha nessun elemento di novità, per cui lui continua a parlare di quello che farà, promettendo milioni, ristrutturazioni, fondi. Ma da sindaco reggente, sta facendo tante promesse per essere uno che dovrebbe occuparsi dell’ordinaria amministrazione. E oltre a questo c’è un altro tema, lui sta facendo campagna elettorale facendo delle promesse con i soldi del Comune. Chiaramente anche questo a livello di fair play non mi sembra una grande cosa. In più, devo dire, noto una fatica di rincorsa dietro ai nostri temi. Parlo di giovani, parla di giovani, vado in un posto, esce una sua dichiarazione su quel posto un minuto dopo. Mi sembra che siano in grandissimo affanno. I metodi di comunicazione li ho imparati a conoscere negli anni e sinceramente non ho intenzione di aiutarli in questa campagna elettorale, io farò la mia campagna, ascoltando i genovesi”.

Infine, andando al tema clou della manifestazione odierna, Salis ha parlato dell’importanza di “ribadire quanto abbiamo bisogno di un’Europa forte, un’Europa unita, un’Europa che sia forte verso l’esterno e quindi credo che oggi, con questo presidio si stia ribadendo questo”.

L’Europa deve unirsi ancora di più - ha aggiunto - e deve dare un messaggio forte di intesa sui temi principali, ma non solo, penso che ci sia necessità di ritrovare un’identità europea, ben definita. Credo che questo, al di là del fatto che non sia un tema di campagna elettorale locale, debba anche scendere nel locale per dare il messaggio che è l'unione che crea un campo consistente, come alla fine nella situazione locale stiamo dimostrando anche noi, cioè la capacità di trovare i punti che ci uniscono. Noi fin da subito abbiamo avuto chiaro che la nostra coesione è sui temi locali, sul comune di Genova e su vincere queste elezioni. È chiaro che a livello nazionale ci sono delle altre dinamiche, ma la fiducia che questo progetto ha ricevuto dal nazionale è la fiducia su una coalizione che deve far vincere il campo progressista, poi i temi nazionali e addirittura internazionali sono temi che non si giocano qua. Credo che la forza dell’Europa sia un concetto di tutti, sia un concetto che riguarda tutti. Su questo ci dobbiamo concentrare. Ci sono alcuni temi che caratterizzano l’impegno politico, il programma politico di ogni partito e delle coalizioni, poi ci sono dei temi di natura generale e la forza e la compattezza dell’Unione Europea credo sia un tema di interesse generale”.

Pietro Zampedroni

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