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Politica | 06 marzo 2025, 07:11

Provincia, primo vero stress-test politico per Robaldo da quando è presidente

Questa sera alle 17 confronto in Consiglio provinciale sulle due mozioni presentate dai gruppi Patto Civico e La Nostra Provincia. Fino all’ultimo braccio di ferro per cercare una soluzione unitaria, che risulta però non essere stata trovata

Provincia, primo vero stress-test politico per Robaldo  da quando è presidente

Incontri, abboccamenti più o meno riservati, fiumi di telefonate non sono bastati a sbloccare una situazione che, a poche ore dal Consiglio provinciale convocato per oggi, giovedì 6 marzo alle 17 nel palazzo di corso Nizza, resta magmatica.

L’obiettivo, fino all’ultimo, è stato quello di trovare un compromesso per portare ad una sola le due mozioni presentate rispettivamente dal Patto Civico e dal gruppo di centrosinistra La Nostra Provincia sulle linee programmatiche della consiliatura.

Per il presidente Luca Robaldo è questo il passaggio politico più difficile da quando è stato eletto presidente, un vero e proprio stress-test.

Fino a cinque mesi fa l’Amministrazione provinciale era, nei fatti, gestita da una Grosse Koalition che ricomprendeva tutte le forze politiche fuorché il partito di Fratelli d’Italia, che si era chiamato fuori e per questo l’allora consigliere Marco Bailo, sindaco di Magliano Alpi, era rimasto senza deleghe.

Le ultime elezioni provinciali del 29 settembre scorso hanno cambiato il quadro politico: tre gruppi, “Patto Civico” (centro), “Ripartiamo dalla Granda” (centrodestra) e “La Nostra Provincia” (centrosinistra), hanno ottenuto ciascuno quattro rappresentanti.

A complicare il quadro le elezioni regionali che hanno visto i “pattisti” dar vita alla Lista Cirio e riposizionarsi nell’alveo del centrodestra.

Una scelta che ha fatto imbufalire il segretario provinciale del Pd, Mauro Calderoni, e con lui il suo partito e tutto il centrosinistra che si sono sentiti traditi per aver visto venire meno l’accordo che aveva portato Robaldo alla presidenza nel settembre 2022 in contrapposizione al candidato del centrodestra Roberto Dalmazzo, sindaco di Lagnasco.

Adesso, dopo lungo temporeggiamento, il presidente ha finalmente deciso di assegnare la deleghe e designare un vicepresidente.

Per Robaldo si tratta, dicevamo, di un momento complicato perché il contesto politico – dopo le elezioni regionali e la convulsa partita della Fondazione CrCuneo – è mutato radicalmente.

È pur vero che i pattisti contano 4 consiglieri e 3 del centrodestra sono espressione di Forza Italia e che i Fratelli sono usciti maluccio dalle elezioni di secondo grado del 29 settembre (hanno un solo consigliere), tuttavia il presidente vorrebbe comunque provare a tenere insieme Pd e FdI sulla base di un accordo programmatico.

Una soluzione che lo porrebbe come “novello Quaglia” e gli lascerebbe aperte le porte “lib-lab” per qualsiasi futuro scenario politico.

È giovane, sa che del doman non v’è certezza per cui più ecumenici si è maggiori sono le garanzie per una carriera quand’anche dovesse mutare il quadro politico nazionale.

L’operazione appare tuttavia oltremodo ardita per non dire ai limiti dell’impossibile.

Ardita non tanto per l’intesa sui programmi perché, per trovare differenze tra le due mozioni bisogna cercare il pelo nell’uovo, quanto perché il nodo era e rimane politico, come abbiamo più volte evidenziato in precedenti articoli.

I cinque mesi trascorsi non sono bastati a sciogliere i nodi e a rasserenare gli animi.

Se si volesse essere realisti, si potrebbe considerare che deleghe e vicepresidenza sono poca cosa, dal momento che la Provincia – secondo il modello Delrio – è diventata un organo pressoché monocratico, governato con decreti presidenziali.

Il ruolo dei consiglieri delegati è infatti meramente consultivo e quello del vice di rappresentanza.

Se poi si considera che le risorse finanziarie della Provincia sono ai minimi è fin troppo facile dedurre che si è in presenza di una “guerra tra poveri”.

I pronostici, a poche ore dal Consiglio, non inducono a facili ottimismi.

Giampaolo Testa

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