Il Nazionale

Cronaca | 06 marzo 2025, 09:15

"Giallo" Seajewel, sarebbe stata danneggiata anche la camera di sicurezza che conteneva il petrolio: danno ambientale scongiurato per poco

Continuano le analisi sulla scatola nera. Nel frattempo controlli anche sulla Costa Toscana che arriverà a Savona l'8 marzo

"Giallo" Seajewel, sarebbe stata danneggiata anche la camera di sicurezza che conteneva il petrolio: danno ambientale scongiurato per poco

Dalle immagini scattate dai subacquei sarebbe emerso che la camera di sicurezza che conteneva il greggio (lo scafo più interno), era stato ammaccato dall'esplosione.

Il disastro ambientale era stato quindi scongiurato ma il rischio è stato altissimo soprattutto se il secordo ordigno invece di staccarsi ed esplodere in mare fosse rimasto attaccato allo scafo.

Questo è quanto emergerebbe dai riscontri degli inquirenti sul caso della nave petroliera Seajewel colpita da un ordigno nella notte tra il 14 e 15 febbraio quando era ancorata alle boe Sarpom tra Savona e Vado Ligure.

Le indagini nel frattempo proseguono anche analizzando la scatola nera per capire se il tracker nel tragitto tra l'Algeria, dove era partita, e la costa di Vado sia stato spento. Le analisi chimiche sul petrolio e la rotta della nave disposte dalla Dda con delega alla Digos e alla Guardia Costiera, vanno proprio in quella direzione.

La puntata di Report dello scorso 2 marzo si è concentrata proprio sulle navi della "flotta fantasma" russa con un'inchiesta realizzata insieme a Greenpeace. La lente d'ingrandimento è stata concentrata sulla petroliera Sealeo, nave gemella della Seajewel e della Seacharm (colpita in un attentato in Turchia a gennaio), di proprietà dell'armatore Thenamaris, che prima di arrivare al porto di Augusta in provincia di Siracusa lo scorso agosto avrebbe spento il tracker per 84 ore. Su questo sta indagando la Procura di Catania.

La nave arrivava dal porto russo sul mar Nero di Novorossiysk. Armatore, che secondo quanto appurato nel 2022 sarebbe stato inserito nella lista degli "sponsor di guerra" di Mosca da parte dell'agenzia anticorruzione ucraina (poi ne sarebbe uscito) e si era messo a disposizione degli inquirenti tramite uno studio legale.

La Seajewel, comunque mai sottoposta a sequestro, è arrivata la settimana scorsa in Grecia nella zona del Pireo ma ad oggi non è ancora stata tirata in secco.

Sono quindi in attesa i due consulenti nominati dalla Procura, l'ingegnere navale Alfredo Lo Noce e il capo ufficio del Nucleo Regionale Artificieri Liguria Federico Canfarini, che si dirigeranno nel porto del Pireo per valutare ulteriormente l'entità del danno sullo scafo (appurato squarcio di 70x120 cm) e capire quale esplosivo può essere stato utilizzato (potrebbero essere state usate mine di tipo BPM1 o BPM2).

La Capitaneria di Porto di Savona con un'ordinanza del Capitano Matteo Lo Presti ha comunque disposto dopo i controlli che si stanno susseguendo da quando è avvenuto l'attentato, un'ispezione subacquea da parte della ditta I.L.M.A Sub sulla carena della Costa Toscana che arriverà in porto a Savona il prossimo sabato 8 marzo.

Luciano Parodi

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