Un vassoio di chiacchiere, ‘come quelle che i cittadini sentono da quattro anni’, un presidio per chiedere risposte su grandi opere e riqualificazione.
Tornano a farsi sentire i comitati della Valpolcevera e questa volta scelgono di farlo con un presidio davanti a palazzo Tursi, sede del Comune di Genova, nel giorno in cui si tiene il consiglio comunale. Al centro delle rivendicazioni ci sono il prolungamento della metropolitana, la riqualificazione della zona di Certosa e l’acquisizione dell’area Facchini.
Enrico D’Agostino, presidente del Comitato Liberi Cittadini di Certosa, ha simbolicamente portato un vassoio di chiacchiere, dolce tipico di Carnevale, da offrire ai presenti. “Sono quattro anni da quando sono partiti i primi cantieri della metropolitana e ci imbottiscono di chiacchiere, ma i fatti reali ancora non si vedono. Per questo siamo di nuovo qui sotto Tursi, perché abbiamo bisogno di risposte concrete”.
Il progetto di prolungamento della metropolitana, inizialmente previsto per il 2023, è stato rimandato più volte e ora si parla del 2026 come possibile data di completamento. “Siamo stanchi di promesse, vogliamo certezze”, ha ribadito D’Agostino.
Presente alla manifestazione anche la consigliera comunale Cristina Lodi (Azione), che ha espresso solidarietà ai cittadini e ha ribadito il sostegno alla candidatura di Silvia Salis come sindaca: “Il vicesindaco facente funzioni ha dichiarato che l’area Facchini sarà acquisita, ma era un’operazione che doveva essere fatta anni fa. I cittadini di Certosa sono stati lasciati soli, vivendo per anni tra cantieri, polveri e disagi senza alcuna compensazione”.
Secondo Lodi, la situazione è aggravata dalla mancata riqualificazione della Valpolcevera: “Prima doveva partire la riqualificazione e poi i cantieri, poi ci hanno detto che sarebbero andati di pari passo. Oggi ci ritroviamo solo con i cantieri e con la solita sfilata di rendering e master plan, ma senza interventi reali”.
Alla protesta ha preso parte anche Silvia Salis, candidata sindaca per il centrosinistra, che ha ribadito il suo impegno per una città più equa: “Sono qui oggi, ma sono sul territorio da sempre. C’è una totale mancanza di percorsi partecipativi con i genovesi. Le infrastrutture servono, ma vanno condivise con la cittadinanza, non imposte dall’alto”.
Salis ha ricevuto da D’Agostino un dolce tipico e un invito a visitare nuovamente la Valpolcevera, invito che ha accettato con entusiasmo, ribadendo come già da qualche giorno sia impegnata a visitare il ponente genovese, affiancata proprio da Lodi e dal presidente del Municipio Valpolcevera Romeo. “I disagi delle persone non sono solo un fastidio da gestire, ma una realtà da affrontare con soluzioni concrete. L’errore è stato trattare i cittadini come un ostacolo anziché come interlocutori fondamentali”, ha dichiarato la candidata.
“Dire che il campo progressista sia contro le infrastrutture non è vero - ha proseguito - Le infrastrutture servono, ma devono essere dimensionate sulle esigenze della città e non imposte. Chi subisce disagi deve essere ascoltato, deve essere preparato, deve essere indennizzato. Non si può pretendere che i cittadini sopportino tutto senza un percorso di vicinanza anche materiale.
Salis ha poi parlato delle servitù imposte alla Valpolcevera dalle grandi opere: "I grandi lavori portano con sé problemi organizzativi, ma qui manca una vera politica di compensazioni. La Valpolcevera potrebbe tornare a essere il polmone verde della città, anche per i giovani. Deve arrivarci la metropolitana, deve diventare un quartiere dedicato ai giovani e alle nuove opportunità, non una terra di nessuno dove si sopravvive tra cantieri e promesse non mantenute".
I cittadini non intendono fermarsi e promettono nuove mobilitazioni finché non otterranno risposte concrete dall’amministrazione. “Non possiamo più aspettare – ha dichiarato D’Agostino – vogliamo vedere fatti, non solo parole. La Valpolcevera merita rispetto e attenzione, non di essere trattata come una zona di serie B”.
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