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Politica | 27 febbraio 2025, 12:20

Caso Siffredi a Taggia, cosa succede dopo l'esposto? La Procura pronta ad ascoltare testimoni

Trattandosi di un reato procedibile d'ufficio, la Procura potrà portare avanti le indagini senza necessità di una querela formale: il primo passo sarà dunque raccogliere le testimonianze utili a ricostruire l’accaduto

Caso Siffredi a Taggia, cosa succede dopo l'esposto? La Procura pronta ad ascoltare testimoni

Dopo l’esposto presentato alla Procura della Repubblica di Imperia dal gruppo consiliare di minoranza Progettiamo il Futuro, in merito alle dimissioni di Jacopo Siffredi dal Consiglio comunale di Taggia, si apre ora una fase cruciale dell’inchiesta. L'atto, depositato contro ignoti, punta a fare chiarezza su eventuali pressioni o condizionamenti subiti dall'ex consigliere e si basa sull'articolo 338 del codice penale, che disciplina il reato di violenza o minaccia nei confronti di un corpo politico o dei suoi singoli componenti.

Trattandosi di un reato procedibile d'ufficio, la Procura potrà portare avanti le indagini senza necessità di una querela formale. Il primo passo sarà dunque raccogliere le testimonianze utili a ricostruire l’accaduto.

Il primo a essere convocato dal procuratore potrebbe essere proprio Jacopo Siffredi, che avrà la possibilità di raccontare nel dettaglio cosa sia accaduto e cosa lo abbia spinto a rassegnare le dimissioni. Ma l’ascolto dell'ex consigliere potrebbe non essere l’unico passaggio chiave: la Procura potrebbe infatti decidere di sentire anche tutti i membri della maggioranza e della minoranza, compresi i membri del gruppo Progettiamo il Futuro, i quali hanno formalizzato l’esposto e che si sarebbero dichiarati disponibili ad essere ascoltati. Un giro di audizioni che potrebbe portare nuovi elementi utili a determinare l’eventuale sussistenza di un reato.

Quali sono gli scenari possibili? Ad oggi, immaginare gli sviluppi successivi non è semplice, ma il procedimento potrebbe avere due possibili esiti. Da una parte, se le testimonianze non evidenziassero elementi penalmente rilevanti, la vicenda potrebbe concludersi con un'archiviazione. Dall’altra, se emergessero riscontri concreti su possibili "pressioni" o "condizionamenti", la Procura potrebbe optare per il rinvio a giudizio nei confronti di eventuali responsabili.

Il retroscena dietro l’esposto. Intanto, emergono dettagli su cosa abbia spinto il gruppo Progettiamo il Futuro a rivolgersi alla magistratura. Alla base della decisione ci sarebbe la volontà di fare chiarezza dopo aver letto alcune dichiarazioni del sindaco Mario Conio, in particolare il passaggio in cui il primo cittadino aveva affermato che il nome del gruppo Progetto Comune (rappresentato nel parlamentino cittadino da Jacopo Siffredi, ndr) "veniva associato, in maniera forse furbesca da parte del gruppo consiliare Progettiamo il Futuro, ad alcuni commenti che ho ritenuto diffamatori e altamente lesivi della mia dignità".

Ora la palla passa alla Procura di Imperia. In attesa degli sviluppi, il dibattito politico a Taggia resta acceso, con la vicenda che continua a tenere banco sia all’interno che all’esterno del Consiglio comunale.

Andrea Musacchio

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