Il Nazionale

Cronaca | 26 febbraio 2025, 15:40

"Giallo Seajewel", la nave arriva in Grecia. Nuova interrogazione del Pd ai Ministeri: "Quali provvedimenti intende adottare il Governo?"

La Seajewel e la Seacharm non sarebbero state sanzionate per aver operato nel porto russo di Novorossyisk

"Giallo Seajewel", la nave arriva in Grecia. Nuova interrogazione del Pd ai Ministeri: "Quali provvedimenti intende adottare il Governo?"

E' giunta questa mattina nel porto del Pireo dove verrà sottoposta ad una riparazione dopo il danno causato dall'esplosione di un ordigno sullo scafo nella notte tra il 14 e 15 febbraio quando era ormeggiata tra Savona e Vado Ligure.

La nave petroliera Seajewel è arrivata in Grecia intorno alle 10.00 dopo essere partita da Savona venerdì scorso e potraà così essere appurato lo squarcio di 70x120 cm.

Le indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo di Genova ed effettuate dalla Digos e dalla Capitaneria di Porto di Savona nel frattempo continuano tra la ricognizione delle telecamere presenti e le analisi sulla scatola nera e sui pesci morti a causa del secondo scoppio.

Dopo gli accertamenti che erano stati effettuati sullo scafo dai sommozzatori del Comsubin e dagli artificieri della Polizia pare siano stati rivenuti a galla e sul fondale alcuni frammenti probabilmente legati alla seconda esplosione in mare.

Pare inoltre che verrà analizzato il greggio che era presente a bordo della Seajewel e poi scaricato alla Sarpom.

L'armatore Thenamaris, che secondo quanto appurato nel 2022 sarebbe stato inserito nella lista degli "sponsor di guerra" di Mosca da larte dell'agenzia anticorruzione ucraina (poi ne sarebbe uscito) si era messo a disposizione degli inquirenti tramite uno studio legale. E la settimana scorsa sarebbe stato ascoltato anche un consulente che però non avrebbe fornito dichiarazioni significative. Sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti sarebbe finito comunque anche un attentato avvenuto il primo febbraio nel porto commerciale di Tripoli in Libia.

Il modus operandi pare infatti sia lo stesso così come l'ordigno utilizzato. In quel caso ad essere colpita era stata una nave mercantile, la Grace Ferrum che era salpata a gennaio dal porto russo Ust-Luga. Con l'attacco che però era andato a "segno".

Secondo quanto trapela nel pacchetto di sanzioni UE pubblicato qualche giorno fa è stato stabilito il divieto per le navi di caricare olio russo e nei porti russi di caricare olio di cui non sia certa la provenienza da un paese diverso. E' stato inoltre disposto il divieto di operare nel porto di Novorossyisk e secondo quanto emergerebbe nessuna delle navi dell'armatore Thenamaris, la Seajewel e la Seacharm, sarebbero state sanzionate.

Sarebbe invece stata sanzionata la Sea Fidelity, di un altro armatore ma di stazza corrispondente. Oltre al porto di Novorossisk era stato sanzionato anche quello di Ust-Luga dove si era verificato l'attentato alla nave Koala.

Il mondo politico di opposizione nel frattempo si interroga e dopo le interrogazioni presentate dai deputati del Partito Democratico Valentina Ghio, Alberto Pandolfo e Luca Pastorino e Ettore Rosato di Azione anche il parlamentare dem Filippo Sensi insieme ai colleghi Alessandro Alfiero e Nicola Irto, ieri ne ha presentata un'ulteriore a risposta orale indirizzata al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e della Difesa.

"La Seajewel era stata oggetto di un'inchiesta della testata ucraina 'Ukrainska Pravda' sulla cosiddetta 'flotta fantasma' russa, di cui fanno parte quelle navi che trasportano clandestinamente il petrolio per aggirare le sanzioni contro la Russia; imbarcazioni che, con triangolazioni sospette attraverso Stati extra UE, aggirano le sanzioni per trasportare illegalmente greggio russo verso il mercato europeo. Sempre secondo 'Ukrainska Pravda', questa nave avrebbe più volte fatto scalo a Novorossijsk, il porto russo sul Mar Nero, per poi ripartire verso la Turchia e, successivamente, dirigersi in Europa; all'inchiesta della testata ucraina ha fatto seguito, a riprova della gravità dei fatti riportati, un'indagine della Procura antifrode europea, che a disposizione ha anche una foto dell'imbarcazione mentre attracca nel porto di Costanza, in Romania" viene spiegato nell'interrogazione dei Deputati del Pd.

E' stato chiesto quindi "se le autorità italiane abbiano contezza della possibilità che navi appartenenti alla cosiddetta 'flotta fantasma russa' entrino nelle acque territoriali italiane, violando le sanzioni in vigore nei confronti della Federazione Russa; se le autorità italiane abbiano verificato l'appartenenza della Seajewel alla cosiddetta 'flotta fantasma russa', secondo quanto affermato da fonti di stampa ucraine; quali provvedimenti il Governo intenda adottare nei confronti di simili imbarcazioni e simili traffici, qualora fosse verificata la loro appartenenza alla citata "flotta fantasma russa" e dunque l'aperta violazione delle sanzioni nei confronti della Federazione Russa".

Al momento però sul tema nè i Ministeri, nè il Governo hanno rilasciato dichiarazioni.

Luciano Parodi

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