Il Nazionale

Cronaca | 25 febbraio 2025, 15:30

Peculato e presunti maltrattamenti in Provincia: unite nello stesso fascicolo le accuse contro Giulia Colangelo

Accettata la richiesta degli avvocati difensori, l'udienza preliminare si terrà a marzo

Peculato e presunti maltrattamenti in Provincia: unite nello stesso fascicolo le accuse contro Giulia Colangelo

Peculato e presunti maltrattamenti in Provincia. Saranno uniti in uno stesso fascicolo i reati contestati all'ex segreteria generale della Provincia Giulia Colangelo.

Gli avvocati difensori avrebbero richiesto l'accorpamento con il benestare della Procura e il giudice per le indagini preliminari ha confermato quindi l'udienza preliminare prevista per la fine di marzo.

Lo scorso settembre 2024 infatti il Pubblico ministero Claudio Martini aveva richiesto l’emissione del decreto che dispone il giudizio per Colangelo "per essersi appropriata in almeno 95 occasioni, avendone la disponibilità in ragione degli uffici ricoperti, delle autovetture di servizio di proprietà dell’Ente servendosene per finalità estranee ai propri incarichi istituzionali nell’ambito della Provincia".

Successivamente il Gip aveva fissato l'udienza per oggi a seguito della richiesta di rinvio a giudizio del Pm, il quale aveva identificato proprio la Provincia di Savona come parte offesa dai reati contestati.

Palazzo Nervi quindi si è costituito come parte civile "a tutela delle proprie ragioni e della propria immagine e per richiedere il risarcimento dei danni subiti in conseguenza dei reati contestati all’imputata" avevano spiegato dalla Provincia nel decreto firmato dal Presidente Pierangelo Olivieri (archiviata la sua posizione dalla stessa accusa nei giorni scorsi).

Oggi però è giunta la richiesta dei legali difensori di Colangelo di unificare l'udienza prevista fra un mese sui presunti maltrattamenti e concorsi truccati in Provincia.

Sempre alla fine di settembre dal sesto piano del Palazzo di Giustizia (pm Martini e Maddalena Sala) era stata formulata al giudice la richiesta di rinvio proprio per Colangelo (sarebbero 17 i capi d'imputazione) e per gli altri 3 indagati, il dirigente degli affari generali Maurizio Novaro, il sindaco di Albisola Superiore Maurizio Garbarini e l'assessore albisolese Sara Brizzo, in merito all'inchiesta sulla gestione dei dipendenti della Provincia, la rivelazione dei segreti d'ufficio, il falso e i presunti concorsi truccati.

Era stata archiviata invece la posizione di Laura Pomidoro del servizio legale e contenziosi così come era avvenuto lo scorso giugno per la funzionaria alla stazione unica appaltante Veronica Valenti e la dirigente degli affari generali Jessica Rebagliati.

Il Gip Alessia Ceccardi, nell'ottobre 2023, sulla base di un'articolata indagine svolta dalla Squadra Mobile della Questura di Savona, aveva ritenuto sussistenti, in capo all'ex direttore generale provinciale (che era segretaria generale anche nei comuni di Calizzano, Roccavignale e Albisola. ndr), gravi indizi di commissione dei reati di maltrattamenti e atti persecutori nei confronti di alcuni dipendenti dell'ente; aveva inoltre ritenuto, nei confronti di Colangelo e Novaro, sussistenti i gravi indizi dei reati di utilizzazione di segreti d'ufficio, abuso d'ufficio e falso in atto pubblico, tutti commessi, nell'ipotesi accusatoria, nell'ambito dei concorsi per la selezione del personale dipendente con lo scopo di favorire alcuni candidati.

Sarebbe emerso inoltre che nel 2021 un gruppo di dipendenti avrebbero presentato un esposto anonimo, mandato ai sindaci della provincia, alla Prefettura e ad alcuni altri soggetti.

Dentro, punto dopo punto, ci sarebbero state accuse a Colangelo per una gestione del personale anomala. Le firme non ci sarebbero state, i lavoratori avevano paura di ritorsioni e avevano spiegato di voler mantenere l'anonimato "in quanto temiamo di perdere il posto di lavoro".

E avevano descritto una situazione esasperante per chi era preso di mira con un personale che "da anni a questa parte, subisce minacce, ricatti e angherie da parte del direttore della Provincia, Giulia Colangelo».

Parlavano di "dirigenti ricattati", di sindaci che non si rivolgono più alla Provincia per "questo stato di inefficienza e degrado" , di concorsi interni, definiti "farsa" e di un ente che "non esercita da diversi anni una serie di funzioni istituzionali".

Nell’ordinanza si leggeva inoltre di un atteggiamento, da parte di Garbarini e Brizzo, di “intromissione e oppressione, documentata da intercettazioni audio e da video ambientali, sulla commissione d’esame. L’obiettivo sarebbe stato quello di modificare la graduatoria del concorso per l’assunzione di un istruttore amministrativo in modo da far vincere la parente di un politico”.

La concorrente sarebbe stata spostata dal terzo al primo posto in graduatoria aggiudicandosi così l’assunzione (la prima in graduatoria poi pare sia stata trasferita a lavorare in un altro ente).

Colangelo avrebbe avuto un ruolo centrale nella questione, come riportato nella disposizione del provvedimento dal giudice delle indagini preliminari Ceccardi, i concorrenti avrebbero ricevuto diversi aiuti: alcuni avrebbero anche ricevuto i testi dei quesiti. 

Luciano Parodi

Commenti

In Breve