"Nessuno vuole fare pagare a nessuno un euro in più di quanto già corrisposto". Lo ha dichiarato il presidente della Provincia Pierangelo Olivieri durante il consiglio provinciale straordinario con al centro le ingiunzioni di pagamento inviate.
Palazzo Nervi aveva infatti affidato l'incarico per la riscossione alla società LaBConsulenze Srl che tramite Komunica di Caraffa di Catanzaro ha inoltrato le ingiunzioni per le annualità 2018-2021.
Molteplici cittadini però sostengono di averle già pagate o di non averle mai ricevute. E le code allo sportello attivato dalla Provincia nel frattempo proseguono da due settimane.
Il gruppo di opposizione "Uniti per la Provincia" tramite il consigliere Rodolfo Mirri hanno richiesto delucidazioni sullo stato di fatto e sulle motivazioni che hanno portato all'invio del maxi numero di sanzioni.
"Ho potuto appurare di persona ciò che mi hanno detto i cittadini e ci sono molti curiosi interrogativi per ora senza risposta ha detto Mirri - Chi ha istruito e confermato le sanzioni mettendo in angoscia migliaia di cittadini? Non è giusto che molte persone si trovino costrette a fare ricorsi per infrazioni già pagate. L'amministrazione provinciale deve chiedere che vengano annullate e la società verificare chi realmente non ha pagato".
Olivieri ha poi presentato una relazione soffermandosi sui dati.
Sono state recapitate 17mila 168 ingiunzioni per un totale di 29mila verbali del periodo dal 2018 al 2021 per una cifra complessiva di recupero del credito che si attesta 3 milioni e 100mila euro.
Da fine gennaio a fine febbraio sono state notificate 1918 ingiunzioni via pec e 10mila 120 via posta, alcune sono ancora in lavorazione e una parte, 3800, non sono state recapitate (persone decedute, trasferite o con indirizzo non riconosciuto. ecc ecc). 2000 verbali sono stati saldati con un incasso di 574mila euro, 300 invece sono state le dilazioni per 215mila euro.
Sono state ad oggi elaborate oltre 5mila posizioni per 3mila 127 cartelle erronee.
Dai primi report sono state prese in gestione 1500 pratiche scese ora a 137.
Diversi gli interrogativi posti dal doppio pagamento ad un'attività di screening preventivo.
"Se ad esempio un cittadino ha già pagato il verbale e non trova la ricevuta è obbligato a pagare di nuovo?" la richiesta di Mirri.
"Non ci deve essere nessun pagamento doppio. Chi ritiene di aver pagato prenda contatto e faremo tutte le verifiche" la risposta del numero uno di Palazzo Nervi.
"Giusta l'attività di recupero ma la società a cui e stato dato l'incarico cerca di portare a casa il più possibile senza una preventiva scrematura di cartelle magari mandate in maniera errata. Si poteva fare uno screening preventivo e magari mandare meno ingiunzioni" ha attaccato il consigliere Massimo Niero.
"Lo screening poteva essere affidato alla società di recupero crediti" ha puntualizzato il consigliere Marco Lima.
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