Non ci erano riusciti alle regionali, ce l’hanno fatta (anche se in ritardo) per le amministrative di Genova.
Il ‘campo largo’ sembra finalmente aver trovato un proprio equilibrio con un ampio respiro che va da Alleanza Verdi e Sinistra fino a Italia Viva, unendo centro e sinistra per dare vita a quel centrosinistra rimasto fino a oggi solo sulla carta o nelle diciture giornalistiche.
Azione e renziani insieme, renziani e Movimento 5 Stelle insieme. Sono diverse le accoppiate inedite all’interno di una coalizione larga che ha trovato la propria sintesi nella figura civica di Silvia Salis, nome che si dice essere stato portato in dote da Matteo Renzi e che, stando alle voci o a qualche dichiarazione a denti stretti, non sarebbe dispiaciuto nemmeno al centrodestra.
E così l’esperimento genovese assume un’importanza tale da portarlo anche oltre i confini della regione. Non è un segreto che le dinamiche del capoluogo ligure siano sotto stretta osservazione anche dalle parti di Roma, dove i leader di partito stanno in qualche modo provando a ricomporre una squadra più volte crollata sotto i colpi del fuoco amico.
Una coalizione così ampia non si era mai vista. La vittoria di Alessandra Todde in Sardegna veniva sempre portata a mo’ di esempio dell’unità del mondo progressista, ma in quel caso la squadra a sostegno della candidata non potè contare su Azione, schierata con Renato Soru. Sappiamo, poi, come sono andate le cose a ottobre con le elezioni regionali in Liguria, quando fu Italia Viva ad essere esclusa dalla coalizione proprio a pochi giorni dal voto.
Ora non manca nessuno. Almeno sulla carta le varie segreterie sono riuscite a compattare la squadra e a fare quadrato attorno alla figura di Silvia Salis che, non è un segreto, ha in Matteo Renzi un grande sponsor. E non è un segreto nemmeno il gradimento del centrodestra, tanto che lo stesso Marco Bucci l’ha definita come potenzialmente candidabile anche con il suo schieramento.
La questione, adesso, non è tanto la sbandierata compattezza pre elettorale, ma la durata di una squadra che unisce anime a dir poco distanti su temi cardine come, su tutti, le infrastrutture: AVS è per un timido ‘sì’ condizionato all’utilità e all’inserimento nel tessuto cittadino, Italia Viva è invece notoriamente vicina alle posizioni del centrodestra. Buona fortuna.
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