Il Nazionale

Cronaca | 21 febbraio 2025, 15:38

Ordigni sulla "Seajewel", non sono stati evidenziati cali nei traffici portuali: aumentano però i controlli

La nave "gemella" Seacharm è ormeggiata al campo boe Sarpom: verifiche in corso

Ordigni sulla "Seajewel", non sono stati evidenziati cali nei traffici portuali: aumentano però i controlli

I controlli in ingresso negli scali portuali di Savona e Vado Ligure saranno più "ferrei" e minuziosi. E per il momento non sono stati evidenziati cali nei traffici portuali.

Questo è quanto emergerebbe a quasi ad una settimana dallo scoppio di due ordigni, uno sullo scafo con uno squarcio di 70x120 centimetri e l'altro in mare (l'ordigno pare si sia staccato dopo la prima esplosione), sulla nave petroliera Seajewel ormeggiata fino a ieri nel campo boe Sarpom tra Savona e Vado Ligure.

Il traffico nei due porti non avrebbe avuto ripercussioni dopo questa intricata vicenda, questa sorta forse di avvertimento, che ha rischiato di creare un danno ambientale non indifferente, vista la quantità di greggio presente a bordo, anche solo se l'ordigno fosse stato posizionato di qualche metro.

Le indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo di Genova ed effettuate dalla Digos e dalla Capitaneria di Porto di Savona nel frattempo proseguono tra la ricognizione delle telecamere presenti, le analisi sulla scatola nera e sui pesci morti a causa del secondo scoppio e l'acquisizione delle testimonianze dell'equipaggio.

La Seajewel in questo momento è in rada di fronte al porto di Savona, zona Delta, e bisognerà capire se con il danno subito (era stato appurato dai sommozzatori del Comsubin) potrà spostarsi in un altro porto attrezzato (In Italia solo Palermo, sennò solo all'estero, tra le ipotesi Francia, Grecia e Turchia) o se potrà essere riparato direttamente in mare.

La nave "gemella" Seacharm da qualche ora è ancorata alle boe Sarpom e sono in atto tutti i controlli del caso visto che  sarebbe rimasta vittima di un attentato simile nel porto turco di Ceyhan lo scorso 17 gennaio.

Il Comandante della Capitaneria di Porto di Savona Matteo Lo Presti ha firmato ieri l'ordinanza che autorizza la società I.L.Ma Sub ad intervenire proprio sulla carena della petroliera. A presidiare l'area i mezzi della Guardia Costiera e Transmare.

Luciano Parodi

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