Il Nazionale

Cronaca | 20 febbraio 2025, 13:21

La Seajewel lascia le boe Sarpom: la petroliera è ormeggiata davanti al porto di Savona

Questa mattina lo spostamento dopo che nella notte è stato scaricato il greggio presente a bordo

La Seajewel lascia le boe Sarpom: la petroliera è ormeggiata davanti al porto di Savona

Si è spostata dal campo boe Sarpom tra Savona e Vado Ligure ed è approdata di fronte al porto del capoluovo.

La nave petroliera Seajewel colpita da un ordigno che ha danneggiato lo scafo nella notte tra venerdì 14 e sabato 15 febbraio, intorno alle 10 ha lasciato la posizione nel quale è stata ancorata negli ultimi 6 giorni e in questo momento si trova al largo del porto di Savona.

Da capire se ora verranno effettuati ulteriori accertamenti e se con il danno subito, accertato dai sommozzatori della Marina della Comsubin, possa poi spostarsi probabilmente per poi essere tirata su in secca ma non si sa ancora quale porto possa ospitarla. Comunque non Savona.

Le indagini comunque coordinate dalla DDA di Genova proseguono tra gli interrogatori dell'equipaggio, l'analisi della scatola nera e sui pesci morti a causa della seconda esplosione e soprattutto sulle immagini delle telecamere che potrebbero fare chiarezza su diversi aspetti. Soprattutto per capire se l'ordigno sia stato posizionato direttamente a Savona o se invece in porto in Algeria da dove la nave era partita.

Nel frattempo il greggio presente a bordo è stato scaricato nella notte.

La Seajewel, battente bandiera maltese, era già finita nel mirino di alcune inchieste giornalistiche sulle cosiddette "flotte ombra" della Russia, quelle petroliere che, con triangolazioni sospette attraverso Stati extra UE, aggirano le sanzioni per trasportare illegalmente greggio russo verso il mercato europeo.

Secondo "Ukrainska Pravda", questa nave avrebbe più volte fatto scalo a Novorossijsk, il porto russo sul Mar Nero, per poi ripartire verso la Turchia e successivamente dirigersi in Europa.

Secondo i giornalisti ucraini, avrebbe più volte fatto spola tra porti di Federazione Russa e Turchia. Una rotta simile a quella della Ursa Major, il tanker affondato nelle acque spagnole lo scorso Natale, un evento che oggi sembra acquisire nuovi significati.

Luciano Parodi

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