Il Nazionale

Cronaca | 15 febbraio 2025, 08:11

FOTO. Armati di kalashnikov spacciavano droga nei boschi di Malnate e Vedano: in manette due pusher nordafricani

I due uomini, di 23 e 32 anni, pregiudicati e irregolari sul territorio, sono stati arrestati dalla polizia di Varese per detenzione ai fini di spaccio di cocaina, eroina e hashish, oltre a porto illegale di un fucile da caccia e di un AK-47 con matricola abrasa, entrambi rubati

FOTO. Armati di kalashnikov spacciavano droga nei boschi di Malnate e Vedano: in manette due pusher nordafricani

Nella prima mattinata dello scorso 12 febbraio la Polizia di Stato di Varese ha tratto in arresto due cittadini nordafricani, rispettivamente di 23 e 32 anni, pregiudicati e irregolari sul territorio nazionale, per detenzione ai fini di spaccio di cocaina, eroina e hashish, oltre al porto illegale di un fucile da caccia e un AK-47 con matricola abrasa, meglio noto come kalashnikov, entrambi provento di furto e pronti all’uso con proiettile già camerato.

L’attività, che si aggiunge alle numerose operazioni della Squadra Mobile di Varese volte al contrasto del fenomeno dello spaccio di droga nelle aree boschive della Provincia di Varese, ha preso spunto alcuni giorni addietro da informazioni confidenziali che segnalavano, in una generica area boschiva ai confini tra i Comuni di Malnate e Vedano Olona, la presenza di una “batteria” di pusher nordafricani che dormivano e spacciavano al suo interno.

Sulla base degli elementi acquisiti, sono state effettuate dagli agenti alcune perlustrazioni della fitta area boschiva segnalata, che hanno consentito di individuare una tenda di fortuna costruita sotto il ponte delle ferrovie nord, ai confini tra i Comuni di Malnate e Vedano Olona.

Il costante monitoraggio della zona, di difficile attuazione per le impervie condizioni del terreno, ha permesso agli agenti di osservare due uomini, per caratteristiche somatiche riconducibili all’area del Maghreb, uscire dalla struttura improvvisata ed avviarsi all’interno della boscaglia, per raggiungere una seconda area boschiva, dove poco dopo aveva inizio il classico carosello di macchine, tipico delle attività di spaccio, che nel gergo dei tossicodipendenti era individuato come “allo sterrato”.

I successivi appostamenti facevano emergere una situazione di particolare pericolosità in quanto i pusher, nel compimento della loro attività delittuosa giornaliera, ostentavano come forma di controllo e presidio dell’area “lavorativa” il possesso di armi lunghe, fra le quali era ben riconoscibile un Kalashnikov, adeguatamente imbracciate per un pronto utilizzo, e ciò nonostante il luogo fosse circondato da strade ad alto scorrimento veicolare nonché un polo industriale.

Da qui la necessità di intervenire nel più breve tempo possibile ed in sicurezza, azione che veniva organizzata e attuata dalla Squadra Mobile di Varese in tutta rapidità nella mattinata del 12 allorquando, arrivati i due stranieri nel bosco, sempre armati di fucile, si attendeva il momento più propizio per intervenire, poi individuato nel frangente in cui uno dei due pusher si allontanava dalla postazione per raggiungere un vicino supermarket dove veniva immediatamente bloccato e portato via.

A questo punto, rimasto nel bosco un solo pusher, comunque in possesso di due fucili, i poliziotti hanno accerchiato l’area con diverse macchine civetta e, azionando i sistemi di allarme, raggiungevano la boscaglia bloccando l’intero tratto stradale.

Lo spacciatore, colto di sorpresa, ha tentato una prima fuga verso la zona industriale e, trovandosi anche quella strada bloccata da altre pattuglie, sempre portando con sé le armi, tentava un’ultima e disperata azione di fuga abbandonando armi e un marsupio, lanciandosi in un vicino dirupo, venendo però bloccato dagli uomini della Squadra Mobile.

Ripercorso il tragitto di fuga venivano recuperati i due fucili, risultati essere un fucile da caccia e un fucile d’assalto tipo AK - 47, entrambi con cartuccia camerata e pronti all’uso. E' stato anche recuperato il marsupio, risultato contenere droga e soldi ed infine, dalla perquisizione della “postazione di lavoro”, è stato trovato uno zaino con all’interno una pistola scacciacani, ulteriore munizionamento e il classico materiale per la pesatura e il confezionamento delle dosi di droga da vendere.

Anche l’ultima perquisizione fatta alla tenda dove i due dormivano, effettuata con ausilio di unità cinofile, dava esito positivo in quanto consentiva di rinvenire ulteriore munizionamento e materiale per il confezionamento delle dosi di droga.

L’operazione, nel suo complesso, ha consentito di sequestrare due fucili perfettamente funzionanti e pronti all’uso, circa 100 cartucce di vario calibro, 90 grammi di eroina, 150 grammi di cocaina, 80 grammi di hashish e il classico materiale per lo spaccio comprendente pellicole trasparenti, bilancini di precisione, telefoni cellulari e denaro contante.

La presenza di armi connessa all’attività di spaccio, prevalentemente collegata a guerre interne tra clan per la spartizione dei territori, è una pericolosa evoluzione già riscontrata in pregresse attività investigative, alla quale la Questura di Varese pone particolare attenzione e non a caso, il 13 dicembre scorso, la Squadra Mobile aveva tratto in arresto un cittadino albanese per spaccio di cocaina e detenzione di armi in quanto, nel corso della perquisizione domiciliare, era stato trovato in possesso di un fucile a canne mozze, una pistola a salve e oltre 400 cartucce di diverso calibro.

I due spacciatori sono stati tratti in stato di arresto e come disposto dall’autorità giudiziaria associati presso la Casa circondariale di Varese, in attesa del giudizio di convalida.

Redazione

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