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Cronaca | 14 febbraio 2025, 13:21

Nell'Astigiano sono attualmente accolti 883 richiedenti asilo: 883 storie di migrazione

I casi sono riportati dalla Prefettura. Gli sportelli migranti, Inca Cgil e Migrantes point raccontano

Nell'Astigiano sono attualmente accolti 883 richiedenti asilo: 883 storie di migrazione

Gli sportelli migranti nel territorio astigiano nascono con l’obiettivo di fornire alle persone di origine straniera informazioni sulla compilazione di documenti e pratiche: dai permessi di soggiorno alle richieste d’asilo. Il secondo punto fondamentale è offrire assistenza ai singoli utenti nei vari percorsi, affinché si possano risolvere e affrontare le esigente di ciascuno, proprio perché si tratta di esseri umani differenti gli uni dagli altri. Infine, si lavora per promuovere l’autonomia e l’integrazione, perché nessuno si senta lasciato indietro.

Molte volte ci si dimentica che all’interno degli sportelli non passano solamente persone riassumibili in cifre e dati. “Qui arrivano storie, storie che sono pesanti. Non è un dato alla televisione. Si tratta di persone che sono davanti a te. Il nostro lavoro non può essere un lavoro non empatico”, così Francesco Migliore ha voluto sottolineare, raccontando della sua esperienza come operatore di Migrantes Point.

Lo sportello Migrantes Point e le differenze tra i permessi

Migrantes Point è un centro di ascolto e servizi rivolti ai cittadini di origine straniera, istituito dall’Ufficio Diocesano per la Pastorale Migranti Asti.

Nel 2024 157 sono stati i casi di cui si è occupato Migrantes Point, indirizzando i differenti utenti nei relativi uffici di competenza, dopo la valutazione dei singoli casi.

Molteplici sono le attività svolte dallo sportello e diversi sono gli iter da seguire. Nel caso delle richieste del permesso di soggiorno, ha spiegato la procedura Francesco Migliore: “La differenza dei permessi è che alcuni possono essere rinnovati autonomamente, andando in posta e ritirando un kit postale da compilare. Per gli altri invece si deve inviare la domanda in Questura. Solo su certi permessi i patronati sono abilitati a seguire le pratiche, prendendo contatti con la Questura”, con l’obiettivo di facilitare l’utenza, proprio come fa Migrantes Point.

Invece i permessi che non possono essere rinnovati dai patronati hanno un iter più lungo. Sono per esempio i casi dei richiedenti asilo: “Sono pratiche che necessitano di requisiti che devono essere vagliati o rilasciati da un’autorità”.

I richiedenti asilo del territorio astigiano. Le problematiche di chi non ha nulla

Secondo i dati della Prefettura di Asti, 883 sono i casi di richiedenti asilo che attualmente il sistema di prima accoglienza astigiana ospita.

All’interno di questo percorso numerose sono le complicanze che possono presentarsi: In un anno e mezzo noi abbiamo seguito una decina di richiedenti asilo, ha raccontato Migliore, molte persone arrivano direttamente dalla rotta balcanica e grazie al passaparola arrivano nel nostro ufficio. Le problematiche di una persona che arriva da noi e non ha nulla, sono molteplici”.

A partire dalla compilazione del modello C3, il primo foto riconoscimento, presso la Questura, alla scrittura del racconto della propria storia: “A differenza degli altri casi, il richiedente asilo dovrà passare davanti a una Commissione che valuterà la vicenda per capire se alla persona, nel suo Stato, siano garantiti o meno i diritti fondamentali della Carta dell’Uomo”. La persona, dopo il foto riconoscimento, viene inserita tramite l’azione della Prefettura in una struttura adibita ai richiedenti asilo.

Tra le esigenze delle persone richiedenti asilo, trovare un posto letto è una delle prime difficoltà da superare. In questi casi, una delle realtà che collabora con Migrantes è il dormitorio di Asti.

Tuttavia, alcune situazioni sono più complesse da gestire rispetto ad altre: “Noi ci troviamo a volte in difficoltà quando dobbiamo trovare un posto per un nucleo famigliare, soprattutto per le donne con minori. La soluzione viene sempre fuori, ma non è immediata”, ha spiegato Migliore.

Accesso al dormitorio di Asti  e l'esigenza di una rete

Il dormitorio di Asti fa parte dei servizi a bassa soglia gestiti dalla cooperativa Valdocco in coprogettazione con il Comune di Asti. Tra questi figurano anche la mediazione di strada, il monitoraggio di Casa delle donne, il pronto intervento sociale e il tema di infopoint/stazione di posta.

Così Roberto Zanna ha descritto le modalità di accesso al dormitorio di Asti: “In primis si fa il colloquio, un approfondimento per capire le necessità e i bisogni della persona, che molto spesso vanno al di là del ricovero notturno. Dopo di che, si valutano le possibilità sul territorio, in termini di disponibilità e di orientamento”. Sono 24  i posti letto disponibili della struttura: “Al di là della fisicità e del limite dei posti letto, i custodi hanno a disposizione l’elenco di tutte le strutture di emergenza del territorio piemontese”.

Forte è l’intesa tra Migrantes e dormitorio di Asti, come ha sottolineato Zanna: “Ci occupiamo di situazioni ben strutturate, attiviamo un riparo di emergenza h 24, contattiamo Prefettura e Questura per valutare la possibilità dell’inserimento in un centro di prima accoglienza per persone richiedenti. Soprattutto valutiamo insieme a Migrantes tutta la parte legislativa, che riguarda la singola situazione”.

La difficoltà nel gestire nuclei famigliari composti da donne e minori viene riportata anche da Zanna: “A livello operativo la necessità più impellente è di implementare posti letto, sicuramente non nello stesso posto, ma in un ricovero femminile.

Nonostante ciò, per Zanna è fondamentale comprendere che: “Non parliamo mai di soluzione: la soluzione evoca una semplificazione che non vorrei che fosse mai percepita. Il tema è delle possibili risposte, che non costruiamo mai da soli, ma sempre in rete”.

Lo sportello migranti di Inca CGIL Asti: non solo numeri

Nel 2024 le pratiche presso il centro CGIL hanno visto i seguenti dati: 80 le richieste di permesso di soggiorno, 456 i rinnovi, 38 i ricongiungimenti famigliari e 88 le richieste di cittadinanza.

Mentre, dall’inizio 2025 ci sono già state 9 richieste di permessi di soggiorno, 37 rinnovi e 4 i ricongiungimenti famigliari. Anche se: “Attualmente i rapporti con la questura sono buoni, non abbiamo problemi a intervenire con loro nel caso di domande di urgenza o nella richiesta di permesso di soggiorno”, come ha spiegato il responsabile Inca CGIL Asti Mamadou Seck, rimangono un urgente problema le tempistiche.

La situazione rispecchia quello che succede a livello nazionale. Il primo problema è la durata della richiesta del rinnovo. A volte si arriva anche a sei o sette mesi prima di poter rifare il permesso. Questo è però un problema strutturale che stiamo vivendo da anni”.

Riguardo ai richiedenti asilo: “La prassi è ancora più lunga - continua Seck  - Si tratta di persone in attesa di essere chiamate dalla Commissione. Il loro vantaggio è che in quel periodo possono lavorare”.

Sotto il punto di vista dell’impiego: “Nel mondo dell’immigrazione il problema non è il numero delle assunzioni, ma il tipo. Sono tutti contratti determinati, senza avere la possibilità di avere un lavoro sicuro e ben pagato”.
 

Virginia Carotta

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