C’è dolore, ma anche tanta rabbia, nelle parole di Simonetta Fazio, moglie di Eraldo, l’86enne travolto e ucciso da un’auto lo scorso 12 febbraio lungo la Provinciale di Giustenice, nella zona di Pianazzo. L’anziano era appena uscito dalla farmacia, un gesto quotidiano trasformato in tragedia.
Un dramma che scuote l’intera comunità e riaccende il dibattito sulla sicurezza stradale. La moglie Simonetta affida il suo sfogo a una dichiarazione rilasciata alla nostra redazione: "Eraldo era andato a prendere una medicina e ha trovato la morte che lo ha tolto ai suoi familiari, per noi è un dolore immenso. A quanto ho capito, però, la pericolosità di quella strada era risaputa: le istituzioni dovevano intervenire. Anche se la strada era provinciale, secondo me un sindaco avrebbe dovuto tutelare i suoi cittadini: non penso che non ci sia il modo di installare dei dossi e che la Provincia non li faccia mettere".
Simonetta Fazio sottolinea la mancanza di interventi preventivi su una strada da tempo considerata pericolosa, chiedendo conto delle responsabilità alle autorità locali e provinciali. Ma nel suo sfogo c’è spazio anche per un ricordo pieno d’amore del marito scomparso: "Forse gli avrebbe fatto piacere sapere di essersene andato proprio a Giustenice, era il paese di sua mamma e ci teneva. Per noi però il dolore è immenso: una famiglia unita come la nostra, che si vuole bene, ha perso il suo punto centrale".
Da anni i residenti della zona e del paese della Val Maremola chiedono interventi per mettere in sicurezza il tratto di strada in località Pianazzo. Il Comune guidato dal sindaco Mauro Boetto, che già in passato aveva interpellato la Provincia, ha annunciato di aver contattato ufficialmente Palazzo Nervi per sollecitare la valutazione di nuove iniziative finalizzate a migliorare la sicurezza di quello che purtroppo è diventato nei giorni scorsi il luogo di una tragedia.
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