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Eventi | 10 febbraio 2025, 18:04

Rai-Festival-Comune, quale futuro? L'ente di Stato gioca in contropiede e non molla di un centimetro

Marcello Ciannamea, ha svelato quello successivo: presentare al Comune “una proposta autonoma di contratto sulla falsariga dell'attuale convenzione”

Rai-Festival-Comune, quale futuro? L'ente di Stato gioca in contropiede e non molla di un centimetro

La Rai gioca in contropiede, sorprendendo anche il Comune, ma la partita del Festival è soltanto all'inizio. E non c'entra la prima serata, pur con tutto il suo bagaglio d'importanza, bensì gli enormi interessi economici e mediatici che genera. Perché se alla vigilia della 75a edizione l'attenzione si sposta, almeno in parte, dai cantanti al futuro gestionale della kermesse, si comprende quanto la Tv di Stato sia determinata a non mollare di un centimetro (com'era logico attendersi) malgrado la sentenza del Tar ligure obblighi Palazzo Bellevue ad avviare una manifestazione d'interesse per affidare il Sanremo che verrà.

La prima mossa l'ha compiuta pochi giorni fa ricorrendo in appello, al Consiglio di Stato, e oggi il direttore dell'intrattenimento prime time, Marcello Ciannamea, ha svelato quello successivo: presentare al Comune “una proposta autonoma di contratto sulla falsariga dell'attuale convenzione”. Quando? Dalla settimana prossima, a Festival concluso, luci spente e clamori stemperati. La strategia è chiara: insistere sulla legittimità della formula contrattuale fin qui adottata, cioè l'affidamento diretto, senza ricorrere ad alcuna gara, se non a quella a cui ogni anno si sottopongono i cantanti che affrontano il palco dell'Ariston.

D'altronde, il ricorso contro il verdetto del Tar verte sulla piena regolarità delle delibere comunali con le quali si è andati avanti per decenni, rinnovando di volta in volta gli accordi per organizzare l'evento e sfruttare i diritti che ne derivano. Un punto che collima con la posizione del Comune, mentre le strade si dividono di fronte all'assunto secondo il quale marchio e format siano sostanzialmente la stessa cosa, tanto che secondo la Rai nessuno sarebbe titolato a prendere le redini del Festival nella sua attuale versione. Il sindaco Alessandro Mager, in carica da sette mesi, che non si aspettava l'uscita di Ciannamea nella prima conferenza stampa della settimana festivaliera, ribadisce che l'amministrazione andrà avanti sulla strada tracciata dai giudici genovesi, perché da buon avvocato rispetta le sentenze, e al tempo stesso rivendica la titolarità del marchio in capo al Comune, scindendola dal format e definendola una questione civilistica. Una commissione sta lavorando alla predisposizione dell'avviso per la manifestazione d'interesse, per arrivare alla pubblicazione in tempi brevi. 

Ci si attende che la Rai vi partecipi, al di là delle rivendicazioni sul piano legale. Bisogna, però, vedere se il Consiglio di Stato, al quale sta per rivolgersi anche Palazzo Bellevue, accoglierà la richiesta di sospensiva, punto sul quale i due soggetti sono concordi. E se la proposta contrattuale annunciata da Ciannamea resterà congelata in attesa del pronunciamento in appello. Mager si sbilancia soltanto per immaginare che "entro la prossima estate" il Festival 2026 avrà una guida, considerando i tempi necessari per l'organizzazione.

Gianni Micaletto

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