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Attualità | 07 febbraio 2025, 17:00

Egea Haffner, la bambina con la valigia simbolo dell'esodo istriano in Sala Rossa: "Nostra storia non sia dimenticata"

La vicesindaca Favaro sul Giorno del Ricordo: "Nessuno deve lasciare la propria casa per scappare dalle guerre"

Egea Haffner, la bambina con la valigia simbolo dell'esodo istriano in Sala Rossa: "Nostra storia non sia dimenticata"

"Dietro questa foto c'è la tragedia di un intero popolo costretto all'esodo. La mia missione è fare in modo che la nostra storia non venga dimenticata: a volte a scuola non se ne parla". Ha la voce emozionata Egea Haffner, intervenuta in Sala Rossa per il 78° anniversario del Giorno del Ricordo. All'epoca aveva 4 anni e lo scatto che la ritrae - lei con un vestito, scarpette e calze bianche, una valigia con sopra il cartello "Esule giuliana n. 30001" ed un ombrello - è diventato il simbolo ell'esodo giuliano-dalmata. 

"Nessuno deve lasciare la propria casa per scappare da guerre" 

Questo pomeriggio la Città di Torino ha voluto ricordare la tragedia delle foibe. "Questi fatti in passato - ha spiegato la vicesindaca Michela Favaro - non hanno avuto il necessario approfondimento storico, ma sono stati oggetto di divisione: è importante che continuino ad essere analizzati perché ci deve essere una posizione univoca laddove ci sono stati eccidi, diritti negati e nostri concittadini esiliati". 

"Il pensiero - ha aggiunto - deve essere alle bambine e bambini con la valigia di oggi: dobbiamo fare in modo che non ci sia più nessuno che debba lasciare la propria casa per scappare da stermini e da guerre". A fargli eco la presidente del Consiglio comunale Maria Grazia Grippo, che ha detto: "Dobbiamo perpetuare il ricordo e tenere gli occhi sempre aperti per evitare che certe cose si ripetano". 

"Patrimonio comune" 

"Dobbiamo creare le condizioni perché questa storia, che riguarda un'intera comunità italiana, diventi patrimonio comune" ha aggiunto Domenico Ravetti, presidente del Comitato Resistenza. 

Case Atc di Lucento custodi di quella storia

Nel capoluogo piemontese la storia degli esuli istriano-dalmati si intreccia con quella di Lucento: a ricordarlo l'assessore regionale all'Immigrazione Maurizio Marrone: "A Torino andiamo orgogliosi di una storia di integrazione: in particolare il villaggio Santa Caterina è cuore di quella vicenda. Le Case Atc di Lucento sono custodi e testimoni di quella storia, dell'esodo ma soprattutto di nuova vita". 

"Come Regione - ha aggiunto - facciamo la nostra piccola parte perché non si perda questa testimonianza: alcune delle case popolari sono vuote per un vincolo di legge. Confermo l'intenzione di condividere un percorso che cerchi di riassegnare ed aprire la cessione di proprietà ai discendenti" ha concluso Marrone.

Cinzia Gatti

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