Il conto alla rovescia che lui stesso aveva lanciato è ormai scaduto da tempo. Il candidato sindaco del centrosinistra non è arrivato entro la fine di gennaio, come Andrea Orlando, invece, aveva annunciato qualche settimana fa. E, stando ai rumors, pare che debba passare ancora parecchia acqua sotto ai ponti prima che si arrivi a una scelta che possa mettere d’accordo le varie correnti interne al Pd e le forze che compongono la coalizione progressista. Oggi è in programma l’ennesimo vertice e la sensazione di un altrettanto ennesimo un nulla di fatto è dietro l’angolo.
Ma, per Orlando, candidato presidente della coalizione alle ultime regionali, sembra invece che la soluzione sia vicina. “Siamo arrivati al punto nel quale si può arrivare a una sintesi e si possono tirare delle somme - ha detto Orlando a margine dell’ultima seduta del consiglio regionale - i dati necessari sono sul tavolo”.
Orlando ha poi ribadito che il suo compito non sarebbe stato “quello di scegliere il candidato, ma di aiutare a superare le difficoltà e, se necessario, darò una mano. Ci troviamo di fronte ad alcune verifiche di carattere fisiologico e credo che, con un po’ di macchinosità, si siano consumate”.
“Non credo ci sia il rischio di perdere pezzi, l’unità della coalizione è il punto di partenza, la conditio sine qua non - ha concluso l’ex ministro - mi pare che le condizioni, anche se non tutto è scontato, siano migliori di quella della costruzione della coalizione per le regionali”.
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