Il Nazionale

Eventi e Turismo | 01 febbraio 2025, 08:00

La musica che ci gira intorno - I Rockets atterrano a Genova con "The Final Frontier”: il 19 febbraio la leggendaria band si esibirà al Teatro Ivo Chiesa

Il nuovo album segna un ritorno alle sonorità che li ha resi celebri. “Amiamo la città di Genova, ogni volta che torniamo qui è un po' come un viaggio nel tempo”

La musica che ci gira intorno - I Rockets atterrano a Genova con "The Final Frontier”: il 19 febbraio la leggendaria band si esibirà al Teatro Ivo Chiesa

‘La musica che ci gira intorno’ è il format de ‘La Voce di Genova’ dedicato alla scoperta e alla valorizzazione della scena musicale ligure, con un focus su artisti locali, eventi, nuovi talenti e le tradizioni sonore della nostra regione. Ogni settimana la musica sarà protagonista, in ogni sua forma e da ogni punto di vista. Qui troverai interviste agli artisti, le nuove uscite discografiche, gli appuntamenti per vedere concerti ed esibizioni live e spazio a chi, con la musica, ci lavora: dai produttori ai fonici, dai musicisti ai gestori di locali, teatri e spazi dove è possibile far sentire la propria voce. 

Pionieri dello space rock ed emblema della musica elettronica degli anni ‘70 e ‘80, i Rockets sono pronti a tornare in scena con il nuovo Final Frontier Tour. La band, composta da Fabrice Quagliotti (tastiere), Rosaire Riccobono (basso), Gianluca Martino (chitarra), Eugenio Mori (batteria) e Fabri Kiarelli (voce) è nota per il suo stile visionario e futuristico, riproporrà i brani del loro ultimo album che segna il loro ritorno alle origini, portando sul palco anche le hit che li hanno resi celebri a livello mondiale.

Ed è proprio Fabrice Quagliotti, tastierista storico e leader della band, a raccontare dell’ispirazione dietro questo nuovo lavoro: “Con ‘The Final Frontier’ siamo tornati alle nostre radici” spiega Quagliotti. “Quando abbiamo iniziato a lavorare su questo album, mi sono imposto delle regole: volevo creare qualcosa che potesse essere considerato una versione attuale dei nostri primi dischi, come On The Road Again e Plasteroid. Abbiamo puntato su un suono molto più rock rispetto ai lavori più recenti, con un forte utilizzo di tastiere e sintetizzatori, senza però abbandonare l'anima elettronica che ha sempre caratterizzato i Rockets”.

Il ritorno alla space music dei Rockets non è un semplice omaggio al passato, ma un modo per riaffermare la propria identità, con nuove sonorità che si integrano alle atmosfere che hanno reso la band un'icona internazionale. L'album contiene dieci tracce originali e quattro bonus track, tra cui una suite in tre parti, che sarà disponibile solo nelle versioni in CD e digitale. Tra i brani più apprezzati, Cosmic Castaway, un pezzo che vede la partecipazione straordinaria del chitarrista storico Alain Maratrat, che torna a collaborare con la band dopo molti anni.

La storia dei Rockets inizia negli anni ‘70, quando la band, fondata in Francia, fece il suo esordio nella scena musicale con un look avanguardistico: completamente argentati e con una proposta musicale che fondeva rock, elettronica e tematiche spaziali. Il loro successo arrivò a cavallo tra gli anni ‘70 e ‘80, con brani come Future Woman, Electric Delight e Galactica, che li consacrarono come uno dei gruppi più innovativi del panorama musicale mondiale. Il loro Galaxy Tour fu uno degli eventi live più iconici dell’epoca, un’esperienza futuristica che anticipava i tempi, caratterizzata da un’attenzione estrema per gli effetti speciali e scenografie all’avanguardia.

Oggi, con The Final Frontier, i Rockets riprendono quel filo conduttore, riportando il pubblico in un viaggio spaziale con il supporto delle nuove tecnologie. “Sul palco avremo una scenografia unica, un portale che si apre e si chiude, con proiezioni in 3D e costumi completamente nuovi, realizzati da Katia Creative appositamente per il tour” rivela Quagliotti. “Sarà la prima volta, dopo 40 anni, che portiamo una produzione così grande sui palchi italiani. Siamo davvero entusiasti di poter offrire uno spettacolo che fonde musica, tecnologia ed emozioni”.

Parlando del panorama musicale attuale, Quagliotti si mostra aperto e curioso: “Ascolto di tutto, dalla classica al rock, fino alla trap. Penso che ci sia del buono e del meno buono in ogni genere musicale, ma ci sono molti artisti interessanti. Mi piacciono molto i Subsonica, trovo che abbiano un modo di fare rock che si avvicina al nostro. Poi c’è Mahmood, spesso criticato ma molto intelligente in quello che fa. E tra gli artisti italiani non posso non menzionare il mio amico Caparezza, che riesce sempre a sorprendermi con la sua capacità di comunicare attraverso la musica. La musica è fatta di emozioni, e ognuno la percepisce in modo diverso”.

Quagliotti ha anche parlato con emozione del ritorno di Alain Maratrat nel brano Cosmic Castaway. “Alain è un amico oltre che un ex compagno di viaggio. Purtroppo, sta combattendo una grave malattia, e questo rende ancora più speciale la sua partecipazione all’album. Quando l’ho chiamato per chiedergli se volesse suonare in questo pezzo, mi ha detto che si sentiva di nuovo in grado di farlo, dopo un lungo periodo di inattività. Il suo assolo di chitarra è stato un’emozione indescrivibile per me, ed è dedicato a lui tutto l’album”.

Il tour dei Rockets, dopo aver toccato varie città italiane, con date a Milano, Roma, Firenze, si concluderà il 19 febbraio a Genova, al Teatro Ivo Chiesa, in una data promossa da Aluha Eventi, dove la band porterà il proprio spettacolo spaziale e coinvolgente. Sarà un'occasione imperdibile per i fan genovesi di rivivere i fasti di un'epoca d'oro del rock elettronico e vedere dal vivo una band che ha fatto la storia della musica. Genova ha un significato speciale per i Rockets e per Quagliotti: “Amo la città di Genova, ogni volta che torniamo qui è un po' come un viaggio nel tempo. Abbiamo dei ricordi bellissimi legati a questa città, è stata spesso una tappa importante nei nostri tour degli anni ‘80. Tornare a suonare in un luogo così carico di storia e bellezza, al Teatro Ivo Chiesa, sarà un'emozione unica”. 


 

Chiara Orsetti e Isabella Rizzitano

Commenti