Peggio di così, è impossibile.
Nel giorno del ritorno (commovente, partecipato, bellissimo) di Giancarlo Ferrero a Masnago, la Openjobmetis Varese coglie una delle peggiori sconfitte della sua storia (a memoria solo nel 1999 a Treviso si fece peggio, con un -47) e viene uccisa da Brescia con il punteggio di 77-118.
118 punti subiti, come all’andata, da un’avversaria totalmente indigesta per i biancorossi. Stavolta però è andata pure peggio: a una difesa colabrodo, peggio di quella vista a Pistoia, impossibilitata a fermare non solo un Bilan stellare (27 e 16 rimbalzi in 26 minuti), ma anche l’intero contorno rappresentato da i vari Dowe, Della Valle, Ndour, Burnell e Rivers, si è aggiunto un attacco spuntato, sconsiderato, foriero di tanti contropiede bresciani.
Il -41 dà perfettamente l’ampiezza della frittata tecnica e di quanto questa Varese - Mandole fischiato e insultato all’uscita - non abbia avuto gli strumenti nemmeno per una reazione mentale: la partita è scappata via già a fine primo quarto (-11) e non ha mai cambiato padrone (massimo vantaggio ospite il +46 negli scampoli finali).
Solo Alviti (16 punti) e Librizzi (15) hanno fornito prestazioni accettabili.
Il resto è buio, dalla panchina al campo.
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