Un risarcimento di 310mila euro è stato recentemente riconosciuto agli eredi di un uomo di Imperia, deceduto a seguito di una grave patologia epatica contratta dopo aver ricevuto trasfusioni di sangue infetto nel 1975, presso un ospedale in provincia di Savona.
Il caso si è chiuso a fine 2024 con un accordo transattivo tra il ministero della Salute e la famiglia della vittima, assistita dall'avvocato Domenico Carotenuto di Boscotrecase (Napoli) e dal medico legale Nicola Maria Giorgio della società AP Risarcimento & Consulenza.
L'uomo, ricoverato per un intervento chirurgico, aveva ricevuto sacche di sangue che, a causa di controlli all'epoca insufficienti, si rivelarono infette. In quel caso, il paziente contrasse una malattia epatica degenerativa, che lo portò al decesso nel 2019, dopo anni di sofferenze.
Nonostante i fatti risalgano a quasi cinquant'anni fa, la famiglia della vittima ha potuto ottenere giustizia grazie all'accurata ricostruzione medico-legale, che ha dimostrato il nesso causale fra le trasfusioni effettuate nel 1975 e la successiva malattia epatica, ottenendo così un risultato significativo per gli eredi della vittima.
Dopo due anni di processo presso il Tribunale di Genova, è stata accettata una proposta conciliativa che ha consentito agli eredi - la moglie e le tre figlie del defunto - di ricevere rapidamente il risarcimento di 310mila euro.
L'importo, calcolato secondo le tabelle del Tribunale di Milano aggiornate al 2022, è stato transatto per evitare ulteriori lungaggini giudiziarie, garantendo così una chiusura veloce e soddisfacente per entrambe le parti.
"Questa transazione - spiega l'avvocato Carotenuto - rappresenta un esempio significativo di come sia possibile ottenere giustizia anche per vicende tanto datate".
Commenti