Liguria terra di mafia, come lo sono le altre regioni del Nord Italia. "Una mafia silente caratterizzata dall'apertura e utilizzazione di collaudati canali di riciclaggio".
Questa volta a lanciare il grido d’allarme è una figura autorevole, il procuratore generale Mario Pinelli. Lo ha fatto nel corso dell'inaugurazione dell'anno giudiziario a Genova specificando che "il riciclaggio è evidente grazie alle attività edilizie e commerciali, cui si aggiunge quale elemento di ulteriore appetibilità per quel che concerne la Liguria, l'allocazione frontaliera e la presenza di porti su cui canalizzare l'arrivo delle partite di droga".
E proprio sul traffico di stupefacenti secondo Pinelli aggiunge "Si sono potute verificare, nell'anno passato, forme di riscontrata cooperazione tra la criminalità calabrese e gruppi di diversa etnia, specie albanese".
Ma oltre al settore del narcotraffico "è anche verosimile ritenere che l'aumentato numero di extracomunitari non controllati, senza fissa dimora e senza occupazione, ben possa contribuire ad alimentare gli appetiti della criminalità organizzata, sempre pronta ad approfittare di situazioni in cui lo Stato stenta a garantire la necessaria assistenza e un impiego lecito, per consentire di sopravvivere, a chi si trova in condizioni disperate e senza alcun punto di riferimento o ha avuto la sventura di perdere il proprio posto di lavoro".
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