Il Nazionale

Cronaca | 23 gennaio 2025, 19:59

"Edisu a Torino sfratta gli studenti". Partito il corteo degli studenti contro le Universiadi

Borse di studio, residenze e diritto allo studio. Questo rivendicano i manifestanti diretti verso la cerimonia di chiusura

"Edisu a Torino sfratta gli studenti". Partito il corteo degli studenti contro le Universiadi

È partita dalla mensa Olimpia del Campus Einaudi, poco prima delle 19,30, il corteo diretto alla cerimonia di chiusura delle Universiadi di Torino organizzato dai collettivi universitari.

In mattinata sulle pagine  Instragram di SI (Studenti Indipendenti), Alterpolis, Cambiare Rotta e Cau è stato pubblicato un post riportante le motivazioni della protesta. La contestazione riguarda gli 818 studenti "sfrattati" per far posto agli atleti dei Fisu Games, oltre alla chiusura di alcune mense.

"I giochi termineranno in giornata - hanno scritto -  e di lì a pochi giorni non rimarrà più nulla di questo evento. Le delegazioni andranno via, i manifesti e i cartelloni in ogni angolo di Torino verranno sostituiti, politici e dirigenti inizieranno a pensare alla prossima occasione per farsi pubblicità. Rimarranno le mancanze e gli attacchi al Diritto allo Studio".

Studenti che, a loro dire, "continueranno a vivere nella precarietà". L'attacco è particolarmente rivolto a Edisu Piemonte. "Non possiamo accettare di essere messi da parte da un Ente che dovrebbe tutelare il nostro diritto allo studio, mentre lo calpesta in nome di interessi politici e privati. Fare il bello e il cattivo tempo sulla nostra pelle e sui nostri diritti significa favorire un'idea di università che non mette al centro la formazione, per favorire invece un sistema universitario funzionale agli interessi di turno: noi non ci stiamo!".

Oltre al tema degli "sfratti" per le Universiadi i manifestanti chiedono l’erogazione totale delle borse di studio, il miglioramento delle condizioni di vita in residenza, la riduzione dei criteri di merito per gli studenti "coinvolti dal disagio delle Universiadi”.

"Non possiamo più accettare passi indietro sulle nostre possibilità. Non possiamo più accettare residenze svuotate e mense chiuse da chi dovrebbe ascoltarci. Per questo scendiamo di nuovo in piazza, cioè per mettere in chiaro quali sono le nostre priorità. A partire dall'erogazione totale e immediata delle borse di studio, al miglioramento delle condizioni di vita in residenza, alla riduzione dei criteri di merito per l3 studenti coinvolt3 dal disagio delle universiadi".

I manifestanti spingono un carrello con un fantoccio con la faccia di Alessandro Ciro Sciretti, presidente di Edisu Piemonte, a cui è stato incollato un naso da Pinocchio.

Daniele Caponnetto

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