Il Nazionale

Cronaca | 22 gennaio 2025, 09:43

Fatture per operazioni inesistenti per 28 milioni di euro: scattate le manette per l'imprenditore Giulio Brunello

Avrebbe agito indisturbato per anni. Oltre ad un attico a Laigueglia e una villa sul Lago Maggiore, sequestrati un appartamento e un'altra villa a Capo Mele

Fatture per operazioni inesistenti per 28 milioni di euro: scattate le manette per l'imprenditore Giulio Brunello

Avrebbe agito indisturbato per circa 25 anni ma la Guardia di Finanza lo teneva sotto la lente d'ingrandimento e lo ha arrestato nelle scorse settimane.

Le manette sono scattate per l'imprenditore 65enne di origini milanesi ma da anni a Laigueglia Giulio Brunello, particolarmente conosciuto nel comune del ponente savonese.

Brunello, difeso dall'avvocato Marco Ballabio, operava nel settore della carta e dei servizi di consulenza alle imprese tramite la propria ditta individuale e due società a responsabilità limitata, ma a lui sono contestati dalle Fiamme Gialle del Comando provinciale di Savona la bancarotta fraudolenta, l’utilizzo e l’emissione di fatture per operazioni inesistenti, la distruzione e l’occultamento della contabilità e il trasferimento fraudolento di valori.

L’attività della Guardia di Finanza della Compagnia di Albenga, sui soggetti economici riconducibili all’imprenditore, aveva fatto emergere una rilevante frode fiscale, perpetrata tramite l’emissione di fatture per operazioni inesistenti per un ammontare complessivo di 28 milioni di euro.

Nel corso delle indagini di polizia giudiziaria, dirette dall'Autorità Giudiziaria e suffragate da capillari attività tecniche di intercettazione, di analisi dei conti e di perquisizione, era stato acclarato, in particolare, come l’ideatore della frode, formalmente attivo nel settore del commercio di carta e cartone, nonché della consulenza aziendale e informatica, nella sostanza fosse invece privo di dipendenti, beni strumentali e mezzi idonei per conseguire i rilevanti volumi d’affari dichiarati; allo stesso modo, sono state disconosciute le fatture di prestazioni di servizio, connotate da elementi vaghi e generici.

Insieme all’imprenditore, sono state segnalate alla Procura della Repubblica savonese altre ottanta persone fisiche, residenti in dodici regioni italiane, principalmente della Lombardia e del Piemonte, titolari di ditte o società risultate beneficiarie delle fatture false emesse, fatte successivamente confluire nelle rispettive dichiarazioni dei redditi.

Alcune tra queste, destinatarie di ispezioni tributarie, questionari fiscali ovvero perquisizioni, avevano effettuato spontaneamente ravvedimenti operosi, versando all’Erario circa 3 milioni di euro, mentre altri soggetti avevano optato per l’adesione ai verbali di constatazione stilati dai finanzieri, per un importo complessivo di oltre 600 mila euro.

Nei confronti dell’imprenditore, della compagna convivente, indagata per concorso in bancarotta e riciclaggio, titolare di un'attività a Laigueglia, e di altri due soggetti, risultati tra i principali utilizzatori delle fatture inesistenti, erano stati eseguiti, su delega dell'Autorità Giudiziaria, sequestri preventivi, anche per equivalente, su disponibilità finanziarie liquide per un ammontare complessivo di circa 1,1 milioni di euro (su tre conti corrente) e su due immobili, valutati in circa 1 milione di euro e costituiti da una villa con affaccio sul Lago Maggiore e un attico a Laigueglia. Inoltre, 400.000 euro, nella disponibilità dell’imprenditore, sono stati sottoposti a pignoramento a seguito delle attività ispettive fiscali svolte. Sarebbe stata sottoposta a sequestro una villa a Capo Mele ad Andora e un appartamento a Laigueglia.

Il Comando Provinciale di Savona, aveva dato esecuzione, su delega del Pubblico Ministero Claudio Martini, all'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. Emilio Fois del Tribunale di Savona.

Luciano Parodi

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