Il Nazionale

Cronaca | 17 gennaio 2025, 14:47

Maxi retata ad Albenga, scattati gli interrogatori: Edoardo Porro e Prete fanno scena muta davanti al Gip

Domani verranno ascoltati Carlo Porro, Shllegaj e El Ouarsani. Nelle prossime settimane gli interrogatori scaglionati degli altri indagati

Maxi retata ad Albenga, scattati gli interrogatori: Edoardo Porro e Prete fanno scena muta davanti al Gip

Scena muta davanti al Gip. Hanno deciso di non rispondere alle domande del Giudice per le Indagini Preliminari Laura De Dominicis e al Pubblico Ministero Luca Traversa al quinto piano del Tribunale di Savona, Edoardo Porro e Santino Prete.

L'arresto comunque è stato convalidato ed è stata confermata la misura cautelare del carcere.

Porro, difeso dall'avvocato Graziano Aschero e Prete erano stati arrestati lo scorso 14 gennaio a seguito di un blitz del Comando provinciale dei Carabinieri di Savona e del Nucleo Cinofili di Villanova d'Albenga che avevano sequestrato ad Albenga 38 kg di sostanza stupefacente ed un milione di euro in contanti.

Centrale proprio la posizione di Edoardo Porro e del padre Carlo che gestivano un negozio di animali nella frazione di Vadino in via Piave. Particolarmente ingegnosa era stata la modalità di consegna dello stupefacente ad opera dei due, ex gestori di una palestra di arti marziali e proprietari del negozio specializzato. Lo occultavano infatti all’interno delle confezioni di alimenti per cani e gatti, per poi venderlo agli acquirenti e spacciatori sia nel negozio, sia nella palestra, oppure lo portavano direttamente a domicilio, con un profitto illecito complessivo che supera il milione di euro.

Oltre ai due Porro era stato arrestato un loro collaboratore, Santino Prete e due stranieri, Shllegaj ed El Ouarsani che verranno interrogati domani mattina insieme a Carlo Porro.

Per altre 16 persone, indagate anche loro per detenzione e spaccio di droga, erano scattate le perquisizioni personali disposte dalla Procura e la contestuale notifica di invito a rendere l'interrogatorio preventivo davanti al GIP, previsto dal decreto Nordio, all’esito del quale il giudice valuterà l’eventuale emissione di una nuova ordinanza di custodia cautelare anche nei loro confronti. Interrogatori che verranno scaglionati in diverse giornate nelle prossime settimane.

Nel corso dell'operazione denominata "Petfood", oltre alle 5 persone colpite dal provvedimento restrittivo dell’autorità giudiziaria, a seguito delle perquisizioni erano stati arrestati in flagranza di reato 5 indagati e ulteriori 4 erano stati denunciati in stato di libertà per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti, sequestrando complessivamente circa 38 Kg di stupefacenti e oltre un milione di euro in contanti, provento dell’attività delittuosa, occultato all’interno di alcune finte tubature metalliche create appositamente nel garage di Porro, al quale era stata sequestrata un’autovettura Mercedes di grossa cilindrata acquistata sempre con i proventi illeciti.

Mercoledì scorso davanti al Giudice Laura Russo nel processo per direttissima, 2 arrestati avevano deciso di patteggiare ed erano stati disposti gli arresti domiciliari per Stefano Oricchio a 2 anni e 8 mesi (difeso dagli avvocati Alberto Bonifacino e Vittorio Savona, in aula presente anche l'avvocato Emanuele Feroleto) e Gianluca Pentimalli a 3 anni (difeso dal legale Nicolò Varalli); avevano chiesto i termini a difesa gli avvocati Silvio Carrara e Antonio Nocito per Paolo Sciascia e Giuseppe Del Quondam (disposti i domicilari). Resta in carcere Daniel Bolis (assistito dal legale Frederic Lettera che ha chiesto i termini a difesa). Gli arresti erano stati convalidati. L’attività investigativa dei Carabinieri aveva interessato quindi complessivamente 22 persone, tra i 28 e i 77 anni, residenti o domiciliate in provincia di Savona, tutte a vario titolo coinvolte in una assai fiorente e diffusa attività di spaccio nel territorio ligure.

L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Savona e condotta dal Nucleo Investigativo del locale Comando Provinciale dei Carabinieri, era partita nel mese di novembre 2023 e aveva consentito di documentare, con varie attività tecniche e numerosi servizi di osservazione, controlli e pedinamenti, svariate cessioni di diverse tipologie di stupefacenti, tra cui oltre 100 kg di hashish, 35 kg di marijuana, due kg di cocaina, oltre a 140 grammi di MDMA e 5 grammi di ketamina. Molti degli indagati sono giovani savonesi insospettabili e senza precedenti penali.

La droga era destinata alle piazze di spaccio della provincia di Savona e ad alcuni frequentatori di locali notturni della riviera. La complessa attività svolta dai Carabinieri, inoltre, aveva consentito di individuare due principali canali di approvvigionamento degli stupefacenti, uno gestito da cittadini marocchini e uno da cittadini albanesi.

Sempre nel corso dell’indagine, nel marzo del 2024 era stato eseguito l’arresto in flagranza di reato di un 32enne albenganese, fermato sulla sua autovettura e trovato in possesso di 3 kg di hashish e 1 kg di marijuana, droga acquistata poco prima nel negozio di alimenti per animali (leggi QUI).

Il giovane era stato giudicato subito per direttissima e condannato a due anni e sei mesi di reclusione.

Luciano Parodi

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