Il Nazionale

Politica | 15 gennaio 2025, 17:34

Niente delibere di giunta e commissioni, così Genova resta impantanata nella costante campagna elettorale

Da inizio anno l’attività amministrativa di Palazzo Tursi sembra essersi fermata, mentre non conosce sosta l’onda lunga di comunicazione politica in vista del voto

Niente delibere di giunta e commissioni, così Genova resta impantanata nella costante campagna elettorale

Zero delibere di giunta, zero commissioni convocate (nonostante le richieste da parte delle opposizioni). Bastano i freddi numeri per disegnare le prime due pigre settimane dell’amministrazione comunale di Genova, in apertura di un 2025 che porterà alle elezioni di primavera.
Una macchina amministrativa ingolfata dalla campagna elettorale perenne: finita in autunno quella delle regionali, parte subito quella delle comunali. E siamo da capo.

Così la promozione e il lavoro per la costruzione delle squadre da presentare alle urne rubano spazio ed energie al lavoro quotidiano del governo cittadino che, nei primi giorni dell’anno, ha messo in campo solamente l’iniziativa della giunta itinerante. Che, in un certo senso, è a sua volta un’operazione di auto-promozione sul territorio che sarà chiamato al voto tra pochi mesi.

Che siano settimane di intensa attività sul piano comunicativo lo si vede anche spulciando le pagine social del candidato sindaco del centrodestra (in attesa della conferma da Roma) Pietro Piciocchi. Commenti quotidiani (anche su fatti di cronaca), incontri, missioni all’estero accompagnate da post chilometrici. La narrazione del candidato sindaco sta fagocitando quella del primo cittadino facente funzione a dimostrazione di come l’attenzione si sia ormai decisamente spostata sulla primavera, tralasciando il ‘qui e ora’ al quale le opposizioni spesso richiamano.
Il tutto mentre, va ricordato, dopo le recenti manovre e i nuovi ingressi nel Gruppo Misto, in consiglio comunale non esiste più una vera maggioranza, con il pareggio venti a venti tra consiglieri della minoranza e quelli della coalizione di centrodestra. Altro elemento che, dal canto suo, rischia di paralizzare l’attività amministrativa fino al giorno delle elezioni.

Un voto che, così come è stato per le regionali post-terremoto Toti, è chiamato anche a rappresentare un nuovo via all’attività amministrativa pubblica, ora bloccata dai lavori dietro le quinte per la preparazione alla corsa. A conti fatti, Genova è stata in campagna elettorale da giugno a ottobre e lo sarà da gennaio a maggio: dieci mesi tondi tondi. Serve stabilità.

Pietro Zampedroni

Commenti