Il Nazionale

Cronaca | 13 gennaio 2025, 20:03

Aggredì in casa l’ex compagna armato di coltello: 45enne braidese condannato a due anni con pena sospesa

Oggi il verdetto del giudice sui fatti dello scorso 1° luglio. L’uomo era tornato in libertà alla fine di ottobre dopo alcuni mesi di reclusione ad Asti e Alessandria

Aggredì in casa l’ex compagna armato di coltello: 45enne braidese condannato a due anni con pena sospesa

Due anni di reclusione con la sospensione condizionale della pena e l’immediata perdita di efficacia della misura cautelare del divieto di avvicinamento ancora in essere nei suoi confronti. E’ la condanna comminata oggi, lunedì 13 gennaio, al 45enne braidese che nella notte del 1° luglio 2024 si rese responsabile di un’aggressione di particolare violenza, introducendosi coltello alla mano nell’abitazione della sua ex compagna, e venendo fermato dall’attuale compagno della donna

L’uomo, classe 1979, era stato tratto in arresto dai Carabinieri, intanto giunti sul posto.  Convalidata la misura, è quindi rimasto in carcere sino alla fine dello scorso ottobre, recluso prima ad prima ad Asti e quindi ad Alessandria

Nei mesi precedenti il Tribunale del Riesame di Torino aveva intanto fatto cadere l’accusa nei suoi confronti di tentato omicidio, mentre aveva confermato la misura di restrizione della libertà personale per gli atti persecutori, altra accusa che pendeva nei suoi confronti insieme a quelle relative ai danneggiamenti, alla violazione di domicilio e al porto abusivo di arma.

La notte violenta del 45enne era iniziata in strada, sotto casa della donna, dove l’uomo ne aveva prima danneggiato l’auto. Non contento, si era introdotto all’interno del palazzo e quindi nell’abitazione della donna, scardinandone il portoncino di ingresso dopo averlo danneggiato con lo stesso coltello, un modello a serramanico con lama da 20 centimetri, utilizzato poi per scagliarsi contro l’attuale compagno dell’ex fidanzata, che si era frapposto tra i due nel tentativo di difendere la donna. Quest’ultimo aveva avuto la meglio riuscendo a disarmare l’aggressore, poi fermato dai militari dell’Arma intanto giunti sul posto.

La Procura astigiana aveva chiesto nei suoi confronti il giudizio immediato, mentre la difesa rappresentata dall’avvocato albese Roberto Ponzio chiese di potersi avvalere del giudizio abbreviato.

Nell’udienza dello scorso 28 ottobre, davanti al giudice Elio Sparacino, il pubblico ministero presso la Procura astigiana Davide Lucignani aveva chiesto per lui una condanna a due anni di reclusione. L’imputato aveva voluto rendere dichiarazioni spontanee, chiedendo scusa per quanto accaduto e spiegando come i mesi di detenzione gli avessero fatto comprendere il grave errore commesso.

Il suo difensore aveva intanto ricordato come l’uomo fosse incensurato e come avesse dimostrato resipiscenza rispetto a quanto commesso, chiedendone la scarcerazione. Un’istanza che il giudice aveva ritenuto di accogliere, ordinando la sostituzione della misura cautelare in carcere col divieto di avvicinamento alla parte offesa a una distanza inferiore ai 500 metri dall’abitazione e dal luogo di lavoro della donna.

Oggi, lunedì 13 gennaio, l’uomo è comparso davanti al giudice che lo ha giudicato colpevole dei reati a lui ascritti condannandolo a due anni di carcere ma sospendendo la pena e annullando la misura cautelare. 

"Il mio assistito ha dimostrato di essere consapevole del proprio errore, dando prova di un fattivo ravvedimento – ha commentato l’avvocato difensore, Roberto Ponzio –. Caduta la più grave ipotesi di tentato omicidio, è stato possibile ottenere la sospensione condizionale della pena con revoca della misura cautelare". 

Ezio Massucco

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