È partito questa sera, giovedì 9 gennaio, intorno alle ore 19,30 da Porta Palazzo il corteo in solidarietà a Ramy Elgaml, il 19enne egiziano morto nel quartiere Corvetto, periferia di Milano, dopo un inseguimento con i carabinieri, circa un mese fa. Il fatto è ritornato in auge negli ultimi giorni dopo la pubblicazione dei video registrati dalla telecamera a bordo del mezzo dell’Arma e di video sorveglianza.
In centinaia si sono radunati questa sera e stanno attraversando la Città. C’è un grosso cartello con la foto del ragazzo e la scritta “Giustizia per Ramy”. La stessa scritta compare su uno striscione bianco a cui viene aggiunto: “Per tutte le morti di Stato”.
Scritte simili sono comparse durante la giornata di oggi in diversi angoli della città ricondivise dai gruppi dei collettivi studenteschi Osa e da Cambiare Rotta.
Il corteo ha attraversato Corso Brescia dove altre scritte simili sono comparse lungo il percorso della manifestazione.
Tensioni al Commisariato Dora e alla Caserma in Piazza Carlina
Tensioni davanti al commissariato di Pubblica Sicurezza in Piazza Augusto, a pochi passi dalle Porte Palatine. Transennata la via Porta Palatina, mentre è stata presa di mira la sede dell'Ufficio Passaporti con scritte "Assassini". Lanciata vernice arancione contro carabinieri e polizia in tenuta anti-sommossa. Un segnale stradale è stato divelto e lanciato verso le transenne.
Il gruppo si è poi diretto in Piazza Carlina dove nuove tensioni si sono verificate davanti alla Caserma dei Carabinieri con lancio di lacrimogeni.
Il sindaco Lo Russo: "Intollerabile"
“Quanto accaduto è intollerabile - ha commentato il sindaco di Torino Stefano Lo Russo - la violenza è da condannare, sempre, e non ha nulla a che vedere con il diritto di manifestare pacificamente. Confidiamo che venga fatta chiarezza sulla terribile morte del giovane Ramy. Piena solidarietà e vicinanza vanno al personale delle forze dell’ordine coinvolte negli scontri”.
Chiorino: "Chi assalta è un criminale"
“Chi assalta un commissariato di polizia o attacca un carabiniere è un criminale - ha dichiarato a caldo Elena Chiorino , vicepresidente della Regione Piemonte - non ci sono altri termini per definire chiunque si renda protagonista di violenza nei confronti degli uomini e delle donne delle forze dell’ordine.
"Le istituzioni - continua - e la politica si schierino compatte e senza alcuna esitazione dalla parte di chi indossa una divisa. A loro, sempre più bersagli di odio e rabbia, va la mia gratitudine per il lavoro svolto e solidarietà per questi ignobili attacchi. Sono e sarò sempre, senza se e senza ma, dalla parte delle forze dell’ordine”.
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