Il Nazionale

Cronaca | 30 dicembre 2024, 12:56

Muffa, degrado, sporcizia freddo: alcune case popolari di Asti versano in uno stato drammatico. Presto un tavolo di confronto con Atc e Comune [FOTO]

Sunia, Spi Cgil e Federconsumatori denunciano una grave situazione in alcune zone della città. Segnalazioni partite dall'affissione di un volantino

Muffa, degrado, sporcizia freddo: alcune case popolari di Asti versano in uno stato drammatico. Presto un tavolo di confronto con Atc e Comune [FOTO]

"Non avremmo mai pensato di ricevere così tante segnalazioni". Fabio Dura, segretario del Sunia (Sindacato Unitario Nazionale Inquilini e Assegnatari) e Piero Coltella di Spi Cgil, questa mattina, con una conferenza stampa hanno voluto sottolineare la grave situazione in cui vivono diverse famiglie (una ventina, tra cui anziane con figli disabili) in case popolari di via Zara, via Gancia, corso Volta, via Malta, via Fiume.

Tutto è partito da un volantino affisso proprio dai sindacati per chiedere di segnalare problematiche di umidità, problemi strutturali, scarsa manutenzione e dalle diverse risposte, anche in seguito alla denuncia di una donna in corso Felice Cavallotti. 

"Abitazioni che, sistemate, potrebbero diventare accoglienti per le famiglie - spiega Fabio Dura - ma attualmente sono invivibili, piene di muffa e c'è chi, comunque alle prese con uno scarso stipendio, spende anche 70 euro alla settimana per togliere la muffa, pericolosa per la salute".

Una di queste famiglie ha ricevuto l'alloggio solo il 1 novembre ma lo ha trovato con diverse problematiche: tapparelle che non scendono, finestre senza maniglia, muri scrostati, ma non solo.

"La cantina ha un lucchetto e dentro è piena di rifiuti, una sorta di deposito lasciato da inquilini precedenti, inoltre la porta di ingresso è stata forzata. In un altro alloggio la caldaia non funziona e i tubi del gas sono ad altezza uomo. Un'altra inquilina mette i giornali a terra per l'umidità che scende e cadono i calcinacci".

Dal sopralluogo dei sindacati emerge anche che, con le porte di ingresso senza vetri, c'è una grande dispersione di calore e le famiglie (compresi anziani, disabili e bambini) sono al freddo, senza contare che le cantine in quello stato sono a rischio incendio. 

Sunia e Spi, con Federconsumatori proporranno nei prossimi giorni un incontro con Atc e Comune e diverse iniziative di sensibilizzazione. "Non si può vivere in quello stato - rimarca Piero Coltella - faremo altri sopralluoghi e serve un punto radicale sulle case popolari, condividendo iniziative con altri sindacati. Si tratta di famiglie disagiate. Questo non giustifica farli vivere in questo modo. Le case popolari sono beni comuni".

Beni comuni in cui, quando piove, l'acqua entra in casa perché i coppi sono rotti da anni. "Come vengono affidati questi alloggi? Vengono controllati?", si chiedono Coltella e Dura, mentre Mario Malandrone, consigliere comunale di Ambiente Asti, da anni impegnato nelle battaglie per la casa, rimarca: "Sono zone franche della città che non interessano la politica".

Betty Martinelli

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