"Mager avrebbe vinto lo stesso". Claudio Scajola torna così, a modo suo, sulle amministrative di Sanremo del giugno scorso, ritenendo che non fosse indispensabile la scelta dell'attuale sindaco, allora candidato della coalizione civica guidata da "Anima" e da lui apertamente sostenuto, di scendere a patti con Pd e Generazione Sanremo al ballottaggio per colmare il gap accumulato al primo turno (10% circa) rispetto a Gianni Rolando, che era alla testa del centrodestra dei partiti e appariva nettamente favorito.
"Avevo parlato con tutti gli esponenti locali" (della sua area di riferimento - ndr) - rivela nella puntata speciale de "L'intervista", riavvolgendo il nastro delle scelte elettorali - e di fronte al valore della persona ho considerato che sia Mager sia Rolando fossero di peso, di prestigio. Ma ho ritenuto Mager più adatto a quel ruolo, e l'ho spiegato agli esponenti del centrodestra che mi hanno chiesto consiglio. Mi pareva che fossero d'accordo. Poi, all'improvviso, è cambiato qualcosa. Io non mi nascondo, e ho detto che se fossi stato un elettore di Sanremo avrei votato per Mager. Che poi, dal primo al secondo turno, lui abbia ritenuto di fare questa alleanza con il Pd in maniera organica è una sua scelta. Ma avrebbe vinto ugualmente. Perché così è, studiando tutti i ballottaggi che ci sono stati, nell'altra vita quando coordinavo Forza Italia e mi occupavo anche di questo. Come, in qualche modo, posso dire che alle amministrative del 2018 (a Imperia) molti elettori che alle politiche si erano espressi per la sinistra hanno poi votato per me. Perché credo che gli elettori siano meglio dell'espressione dei loro partiti di riferimento".
Da navigato politico qual è ("costruttore" di Forza Italia su mandato di Berlusconi e quattro volte ministro), il sindaco di Imperia e presidente della Provincia, che è anche commissario dell'Ato idrico, allarga il suo ragionamento sull'eterogenea amministrazione di Sanremo a guida civica con il sostegno dei progressisti, in forza dell'accordo di programma maturato al ballottaggio: "Mi auguro che funzioni bene. Io ho una buona collaborazione, Fellegara (vicesindaco, che il Pd voleva candidare alle regionali pur non essendo un iscritto - ndr) è sicuramente capace. Però attenzione alle scelte nella gestione di una città che ha il turismo come suo valore primario: devono avere, in particolare, quel tipo di orientamento. Mi auguro che il Pd di Sanremo sia su queste posizioni. Devo dire, a onor del vero, che sulla vicenda acqua (il salvataggio di Rivieracqua con l'ingresso di un socio privato - ndr) Sanremo ha votato unanimemente, mentre a Imperia i consiglieri espressione del Pd hanno fatto gazzarra. Ogni realtà si muove come può...".
E sollecitato sul caso-Festival, dopo la sentenza del Tar che (di fatto) ha bocciato il sistema delle convenzioni Rai-Comune per la gestione del marchio e l'organizzazione della kermesse canora, indicando la strada della manifestazione d'interesse, Scajola vede il bicchiere mezzo pieno: "Ho detto a Mager che si apre un'enorme prospettiva positiva per Sanremo. La Rai ha preso, ma ha dato poco. Sanremo può ricavare dal Festival molto di più e non limitarlo a una settimana. Credo che Mager sia capace di portare avanti questi obiettivi". Infine, uno sguardo al passato e un consiglio per il futuro: "La scelta sbagliata compiuta trent'anni fa dai sanremesi di far realizzare Portosole in quell'area, anziché davanti all'ex stazione, ha finito per penalizzare le spiagge. Ora mi pare un bel progetto, impostato da Biancheri, quello di riqualificare il porto antico. Bene il Festival e anche il Tenco, ma la città dovrebbe puntare pure sul ciclismo, che ha un peso nella sua storia: perché non pensare, ad esempio, a un velodromo, oltre alla tradizione della Milano-Sanremo?".
Commenti