Il Consiglio comunale di Pietra Ligure, riunitosi nella mattinata di venerdì 20 dicembre, ha affrontato anche il tema dello spostamento a monte della linea ferroviaria nel tratto tra Finale Ligure ed Andora per quanto concerne il territorio pietrese.
Il punto all'ordine del giorno riguardava la mozione presentata dai consiglieri di minoranza del Gruppo Consiliare Indipendente (Mario Carrara, Gianni Orsero e Daniele Negro): "Il progetto è stato depositato da tempo, ma lo si è saputo solo dagli organi d'informazione - quanto riportato nel dispositivo della mozione - a Pietra non è prevista una stazione, nel vero senso del termine, ma solo una 'fermata'. Una fermata molto 'decentrata' (al confine con Tovo San Giacomo ndr) nella quale si fermeranno ben pochi treni giornalieri, cioè esclusivamente quelli concentrati nelle tre fasce giornaliere del mattino presto, mezzogiorno e sera. La frequenza sarà probabilmente quella che oggi viene riservata a fermate come Borgio Verezzi, Borghetto e Quiliano-Vado, cioè quasi irrisoria. Ciò è giustificato dal fatto che sulla linea di due binari, dovrà essere data la priorità ai treni rapidi che, per raggiungere velocità, non dovranno essere rallentati da altri convogli più lenti sullo stesso itinerario. Le stazioni vere e proprie della zona saranno quindi due: Finale Ligure ed Albenga".
"Per realizzare la fermata dei pochi treni che fermeranno a Pietra Ligure occorrerà sconvolgere l'unica ultima area verde agricola rimasta in tutta quella che era la pianura agraria di Pietra Ligure, non solo per realizzare l'infrastruttura ferroviaria ma anche tutto ciò che le occorre come indotto di complemento, come parcheggi e nuova viabilità" osservano ancora dai banchi dell'opposizione.
Dalla minoranza dunque una serie di perplessità sulla realizzazione di "una fermata ferroviaria dove sì fermerebbero ben pochi treni, con la conseguente devastazione del territorio interessato. Fermata che per di più sarebbe di disagevole utilizzo per i pendolari che normalmente attualmente si servono dal servizio ferroviario, vista la sua prossima decentralità".
Secondo i consiglieri del Gruppo Consiliare Indipendente un particolare da non sottovalutare è quello legato alla possibilità dell'esistenza di reperti archeologici nel sottosuolo interessato dai futuri lavori ferroviari. Da qui l'esigenza di rivolgersi alla Sovrintendenza ai monumenti affinché si esprima in merito, al fine di scongiurarne la distruzione: "La futura struttura andrebbe a gravare su quella che probabilmente era l'antica Pollupice - ha spiegato il consigliere Carrara - perché non chiedere alla sovrintendenza di fare ispezioni approfondite nella zona dove peraltro già in occasione della posa del metanodotto erano riaffiorati dei reperti?".
Il sindaco De Vincenzi, a nome di tutta la maggioranza, ha sottolineato come quella che sarà di fatto una semplice fermata, e non una vera e propria stazione, situata per giunta in una zona periferica, risulterebbe poco utile. Di conseguenza, anche l'amministrazione ritiene più sensato spostare il tracciato ancora più a monte, rinunciando del tutto alla stazione.
La mozione è stata quindi approvata con l'aggiunta di un emendamento, in cui si esprime l'accordo unanime sulla necessità di spostare il tracciato ferroviario a monte, ma in una posizione diversa rispetto a quella inizialmente prevista.
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