L’assemblea dei sindaci riunitasi in Provincia giovedì scorso – erano presenti 190 sindaci o loro rappresentanti su 247 – ha espresso un’indicazione pressochè unanime per la gestione pubblica del servizio idrico integrato.
È stata infatti approvata, dopo il bilancio, una delibera di indirizzo votata da 177 sindaci (pari al 97,25% dei presenti).
Due erano le opzioni sul tavolo: subentrare alla società nata dopo il tracollo di Egea, che è ora gestita da Iren, versando il cosiddetto “valore residuo”, calcolato in poco meno di 70 milioni di euro, oppure acquisire le quote stesse.
L'autorità d'ambito, Ato4, presieduta dal sindaco di Serravalle Langhe Davide Falletto, aveva indicato nel 31 dicembre i termini per assumere la decisione.
Le note traversie di Egea avevano però dilatato i tempi.
L’assemblea dei sindaci di giovedì 20 dicembre in Provincia era stata preceduta da una serie di incontri interlocutori e varie assemblee, specie nell’Albese, da cui è emersa la volontà di pubblicizzare la società Egea Acque.
Il termine del 31 dicembre 2024 è stato spostato di tre mesi, al 31 marzo 2025, per arrivare a chiudersi definitivamente l’operazione entro il 30 giugno 2025.
Una vicenda complicata quella dell’acqua pubblica che, se tutto andrà per il verso giusto e se non si frapporranno ulteriori ostacoli, arriva a conclusione dopo dieci anni dalla prima indicazione di un gestore unico e pubblico per l’intero territorio provinciale.
Il gestore unico è “CoGesi” e ha come presidente l’avvocato braidese Emanuele “Momo” Di Caro, ex segretario provinciale del Partito Democratico e come direttore Roberto Ronco.
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